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“L’ Italia di Bonaparte”, seminario a potenza |
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8/05/2012 | Il Dipartimento di Scienze Storiche, Linguistiche e Antropologiche dell’ Università degli Studi della Basilicata e il Dottorato di Ricerca in Storia dell’ Europa mediterranea dall’ antichità all’ età contemporanea organizzano l’ incontro seminariale “L’ Italia di Bonaparte”: politica, statualità e nazione nella penisola tra le due rivoluzioni 1796-1821. Il convegno si terrà domani alle ore 11 presso l’ aula Occello Lucano e sarà presieduto da F. Panarelli, Direttore del Dipartimento di Scienze Storiche, Linguistiche e Antropologiche, Università degli Studi della Basilicata; con i saluti di P. Frascolla, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi della Basilicata e di A. Corcella, Direttore del Dipartimento di Studi Letterari e Filologici, Università degli Studi della Basilicata. Interverranno A. Lerra, Università degli Studi della Basilicata, L. Mascilli Migliorini, Università degli Studi di Napoli “L’ Orientale”, A. De Francesco, Università degli Studi di Milano.
“Gli anni di Bonaparte in Italia costituiscono un terreno largamente arato dalla storiografia. I molteplici studi al riguardo hanno però spesso finito per privilegiare le numerose realizzazioni in merito al rinnovamento civile e all'ammodernamento delle strutture di governo, poco sostando invece sul concreto significato politico di quella stagione. Autoritarismo e accentramento di governo hanno così stretto a tenaglia la lettura degli anni napoleonici, molto sminuendo il loro significato sotto il profilo della pratica rivoluzionaria e della nascita di una originale cultura politica. Questo libro, che riassume molteplici studi condotti al riguardo dall'autore, suggerisce una lettura diversa di quella stagione, dove - molto insistendo sull'eccezionalità (e sulla longevità) della generazione politica comparsa sulla scena all'arrivo di Bonaparte - si sottolinea la centralità degli anni che dal 1796 corrono sino al 1821 nel processo di costruzione del movimento nazionale di secolo XIX. Mediante la dettagliata analisi dell'impatto dell'invasione napoleonica su tutta la penisola (e di rimbalzo anche sulle due isole maggiori, mai direttamente invase dalle truppe francesi), queste pagine prospettano cosi un altro quadro della cultura politica del Risorgimento, dove i tratti, puntualmente accreditati, del liberalismo conoscono una forte attenuazione e si sottolinea, invece, come l'ideale dell'unità italiana avesse radice profonda nell'azione di una generazione, cresciuta con Bonaparte.”
Maria Rosaria Rondinelli
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