L’Unicef Italia ha ripreso quest’anno la tradizione della “Festa dei nonni e dei nipoti” e il presidente del Comitato Provinciale di Potenza Mario Coviello, con Anna Maria Giambrocono, ha invitato i dirigenti scolastici delle scuole della provincia di collaborare con l’Unicef per valorizzare nelle scuole i nonni, scrigno di sapienza, il 30 settembre, l’1 e il 2 ottobre.
La proposta è stata accolta da molti docenti delle scuole dell’infanzia e primaria di Potenza, Vaglio, Bella, S. Antonio Casalini,Avigliano, Baragiano, Muro Lucano,Ponte Giacoio, San Fele, Castelgrande, Pescopagano che, subito dopo l’inizio delle lezioni, hanno avviato laboratori di canto, musica, e i nonni hanno suonato l’organetto, ballato la tarantella, cantato “ Amor dammi quel fazzolettino/ vado alla fonte e lo vado a lavar “. Le insegnanti hanno invitato i nonni e le nonne a raccontare nelle classi e nelle sezioni come giocavamo da bambini, con quali giocattoli. Con grande sorpresa i piccoli hanno scoperto che giocavano con bambole fatte di pezze che cucivano e riempivano di semola, e con la pasta del pane che poi mettevano al forno. I nonni giocavano con le noci e i bottoni, con i tappi e gli aquiloni, e per strada con la palla di pezza riempita di semola e con le biglie di vetro, giocavano a nascondino, al salto della fune, a campana, tiro della piastrella. Preparavano per mesi i fuochi a San Giuseppe.
La sera andavano a letto presto per non consumare l’olio delle lampade. La befana di molti nonni era povera e metteva nella calza solo arance, mandarini e qualche caramella. Altri nonni hanno recitato “sunett” e filastrocche e hanno raccontato la loro scuola quella dei grembiuli neri e del colletto rigido con il fiocco rosso o rosa, dei banchi di legno e del calamaio con l’inchiostro, con la stufa a legna di terracotta rossa , la scuola lontana, da raggiungere sempre a piedi perché non c’erano gli autobus.
I nonni hanno portato le foto di quando erano piccoli, quelle della prima comunione, della cresima, le foto del matrimonio e della festa di nozze.
E le immagini in bianco e nero e a colori hanno suscitato mille domande sui vestiti, sul cibo. Nonno Antonio ha cantato le canzoni napoletane della serenata alla sua bella “ I te vurria vasà”, “ O marinariell”.
Altri nonni hanno portato gli oggetti di una volta. Mortai, calamai, astucci di legno, paioli di rame, sbattitori, scaldaletto, il lumino, il ferro di cavallo, la sega. E ciascuno di essi è diventato una storia, un racconto, un personaggio, una paura, un’emozione.
E i piccoli il 2 ottobre ringrazieranno i nonni che giocano sempre con loro, li ascoltano, fanno loro le coccole, li aiutano nei compiti, cucinano i loro piatti preferiti, con canzoni, “diplomi d’onore “, disegni, piccole creazioni con la stoffa.
Nelle classi non mancherà la festa con dolci e bevande e molti nonni e nipoti si scambieranno i braccialetti che quest’anno l’Unicef ha proposto per aiutare i minori non accompagnati che sono arrivati in Italia per sfuggire alla guerra e alla fame.
Raccogliete l’invito dell’Unicef. Festeggiate i vostri nonni, tesori d’amore e di sapienza.
Bella 30 settembre 2017
Mario Coviello, presidente Comitato Provinciale UNICEF Potenza.
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