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A Matera il GraNotill della cultura

29/09/2017

“E se domani ci svegliassimo in un deserto senza poter più coltivare grano?” è l’interrogativo al centro del GraNotill della Cultura, organizzato da Semina Diretta 2.0 no profit, che il 30 settembre e il 1 ottobre a Matera metterà a confronto istituzioni, tecnici e specialisti del settore di ​FAO, UNESCO, ISPRA, Università, scuole e Dipartimento Politiche Agricole della Regione Basilicata per discutere insieme di una delle sfide cruciali per il nostro futuro: il rischio desertificazione in Italia.

“Il 1° GraNOtill della Cultura organizzato a Matera – spiega il presidente di Semina Diretta 2.0 no profit Lino Falcone – rappresenta una tappa fondamentale nel percorso che stiamo compiendo per contrastare il grave fenomeno della desertificazione delle nostre terre. Abbiamo focalizzato i nostri sforzi sulla filiera del grano perché occupa la percentuale maggiore di superficie coltivabile nel Sud Italia e la scelta della tecnica della semina diretta è garanzia di tutela di biodiversità e fertilità del suolo, nonché di freno all’abbandono delle terre”.

Il problema della desertificazione

Cambiamenti climatici, tecniche agronomiche che impoveriscono il suolo e siccità stanno modificando, progressivamente e in maniera sempre più significativa, le aree agricole del nostro Paese. La questione della desertificazione rappresenta, senza dubbio, uno tra i più complessi e preoccupanti processi di degrado ambientale dei nostri tempi e in questo scenario proprio la Basilicata è, a livello nazionale, uno dei territori più a rischio, con un livello di desertificazione pari al 55% (dati CNR).

Per questo motivo Semina Diretta 2.0 no profit ha avviato una collaborazione con la Regione Basilicata ed ALSIA (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura) per attivare un percorso virtuoso finalizzato ad una sensibilizzazione capillare non solo degli addetti ai lavori, ma anche delle istituzioni delle scuole e dell’opinione pubblica, mettendo in campo azioni mirate ad arginare il fenomeno della perdita di fertilità del suolo.

La semina diretta

Si tratta di una tecnica di agricoltura conservativa che prevede la semina su terreno non arato. Praticata da diversi anni, raggiunge in Italia circa l’1% della superficie agricola utilizzata (dati FAO), mentre nel mondo copre complessivamente una superficie equivalente al Mar Mediterraneo.

La semina diretta è la massima espressione tra le tecniche finalizzate alla difesa del territorio: si effettua su terreno non lavorato senza arrecare alcun danno al suolo e garantisce indiscutibili vantaggi di carattere ambientale - contenendo erosione ed emissioni di CO2 -, aziendale – in quanto permette agli agricoltori di ottimizzare l’organizzazione -, e agronomico, poiché ripristina fertilità e biodiversità del suolo.

L’evento

Sabato 30 settembre e Domenica 1 ottobre Matera ospiterà la manifestazione “GraNOtill della Cultura - La semina diretta nei Sassi”, che coinvolgerà addetti ai lavori, istituzioni, scuole e cittadini.

Nella prima giornata i protagonisti saranno bambini e ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori che presenteranno idee e lavori sulla conservazione del suolo lucano, nazionale ed internazionale.

Questa iniziativa è il frutto degli incontri presso gli istituti scolastici di primo e secondo grado e presso gli istituti tecnici che Semina Diretta 2.0 no profit, in collaborazione con UNESCO ASP (Associated School Project network) e la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ha organizzato a Matera per informare e coinvolgere le nuove generazioni sul delicato tema della desertificazione.

Sabato 30 alle ore 10 si terrà il convegno “Semina diretta e tutela dell’ambiente” presso la Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Matera, nel corso del quale si illustreranno i vantaggi ambientali, agronomici e sociali della semina diretta. All’incontro, moderato dal prof. Carlo Grignani, presidente della SIA (Società Italiana di Agronomia) interverranno relatori di organizzazioni nazionali e sovranazionali tra le quali ISPRA, FAO, UNESCO, nonché dell’Università degli studi di Torino, Palermo e Roma, del CREA e dell’autorità di Gestione del PSR Rocco Vittorio Restaino, dopo i saluti dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata Luca Braia e del Sindaco di Matera Raffaello Giulio De Ruggieri.

I visitatori della magnifica piazza Vittorio Veneto, nei sassi di Matera, avranno modo di apprezzare una seminatrice per semina diretta e il suo funzionamento.

Domenica 1 ottobre, dalle ore 10, avrà luogo il seminario tecnico dedicato agli addetti ai lavori dal tema “Il residuo colturale: gestione e rilevanza agronomica” presso l’IT Agrario G. Briganti in Contrada Rondinelle. Università ed esperti del settore parleranno dell’importanza agronomica del residuo colturale e della sua gestione nell’ambito della semina diretta. Le conclusioni sono affidate all’Assessore Regionale Luca Braia.

Una tavola rotonda con Direct Seeders in rappresentanza di Lazio, Puglia, Basilicata e Molise concluderà i lavori della mattinata. A seguire un “light lunch” a base di Pastalife™, la pasta che tutela l’ambiente, realizzata dai Direct Seeders di Semina Diretta 2.0 no profit e preparata secondo ricette lucane dagli chef dell’Istituto Alberghiero A. Turi di Matera.

I lavori si concluderanno con la dimostrazione dinamica in campo di attrezzature per la semina diretta sotto l’occhio vigile dei droni.

Seminatrici sostenibili ed innovative saranno a disposizione dei Direct Seeders che potranno assistere alle prove di semina diretta, dove la deposizione del seme, precisa ed efficace, avviene nel massimo rispetto del suolo che non è mosso o rivoltato.

I droni si alzeranno in missione per valutare dall’alto le operazioni di semina ed aiutare il Direct Seeder ad individuare il periodo migliore per una semina diretta di successo.





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