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Francavilla: l'oreficeria Perrone compie 100 anni |
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12/08/2010 |
| Cento anni di storia vista dalla vetrina di un’oreficeria: dalla grande guerra, alle ordinanze fasciste che imponevano a tutti i cittadini di contribuire alle cause del partito con la liquefazione degli oggetti in oro.
La famiglia Perrone, originaria di San Severino Lucano, nel 1910 avvia la propria oreficeria a Francavilla Sul Sinni, con il signor Luigi.
Dopo la seconda guerra mondiale i due figli, Felice e Vincenzo, apprendono l’arte della riparazione degli orologi nelle prestigiose botteghe napoletane e cominciano a collaborare con il padre.
Erano gli anni della “rinascita” italiana e dell’intraprendenza nel campo commerciale; nella piccola Basilicata i due fratelli capiscono che devono rendere il loro commercio più attivo e si spostano anche nei paesi limitrofi dove, ben presto, la clientela aumenta.
Nel 1998, il giorno della festa della Repubblica, il signor Felice viene insignito dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro dell’onoreficenza come Cavaliere del Lavoro, per la costanza e i risultati acquisiti con l’attività di cui è co-titolare.
Un’attività che da quasi venti anni è portata avanti dal nipote del suo fondatore, l’omonimo Luigi Perrone che, assieme a sua moglie Rosaria Ponzio nei giorni scorsi ha ricevuto un riconoscimento da parte del presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza. “In questi ultimi anni tante sono state le difficoltà-spiegano i Perrone- ma l’amore nei confronti di questo lavoro e la voglia di continuare una tradizione lunga 100 anni ci fanno andare avanti ogni giorno”.
MpVerg
foto 1: Lacorazza premia Luigi Perrone e Rosaria Ponzio
foto 2: il Fondatore dell'attività, Luigi Perrone
foto 3: i fratelli Felice e Vincenzo |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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