A Maratea, ieri mattina è stata riaperta al traffico la Statale 18 nel tratto che attraversa la frazione di Castrocucco (km 241+600), devastato dalla frana del novembre del 2022, riaperto al traffico ieri mattina alla 7 con un senso unico alternato regolato da semaforo, con circolazione consentita fino alla 23 “Non la chiuderò fino a quando avrò i fondi, per cui per almeno un anno e mezzo”.
È deciso Cesare Albanese, sindaco della Perla del Tirreno, che rispetto al passato ha in capo a sé l’intera responsabilità ed è colui che decide, il quale ha escluso la chiusura dell’arteria a fine settembre come invece avvenuto nelle ultime due stagioni estive e per raggiungere lo scopo sfrutterà le risorse stanziate per l’emergenza. Inoltre, la sua intenzione è prorogare l’orario notturno ed arrivare fino all’una. Molto dipenderà dall’ultimazione del bypass, che consentirà di valicare l’area, ma ancora è presto per fare previsioni in tal senso ed anche per tutto giugno il transito sarà permesso sempre dalle 7 alle 23. “Con l’ultimazione del percorso alternativo potremmo stabilire un circuito ad anello e cambiare le modalità”, ci ha riferito ancora il primo cittadino. “La riapertura da parte di Anas - con l’emissione di specifica Ordinanza - è stata possibile a seguito della richiesta del Sindaco di Maratea, al quale sono in capo le attività di gestione del sistema di monitoraggio e controllo accessi al transito in qualità di soggetto responsabile, nominato dal Dipartimento della Protezione Civile per il prosieguo della misura inerente al monitoraggio del versante in frana”, si legge in una nota di Anas.
Le limitazioni sul tratto della SS18 sono dovute a ragioni di sicurezza, secondo quanto previsto dal protocollo di gestione - approvato con decreto dello stesso Albanese - “la sorveglianza/presidio del tratto interessato sarà effettuata quotidianamente”, mediante “una Centrale di controllo remota, in diretto coordinamento con il sindaco, in permanente contatto informatico e prioritario contatto telefonico con il personale presente in loco” ed attraverso “la presenza continuativa in loco di due unità di sorveglianza privata durante l’orario di apertura”.

La Centrale di controllo è strutturata in modo verticistico, con a capo appunto il sindaco e comprende l’Università “Federico II” di Napoli e le ditte coinvolte, con Anas che viene informata delle decisioni di Albanese. Tra i compiti della Centrale “l’analisi dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio negli orari di apertura» e «la verifica dei dati ricevuti per l’identificazione di eventuali evidenze di possibili precursori di instabilità gravitativa”, con “conseguente segnalazione al sindaco o attivazione e diffusione di preallarmi e allarmi tramite canali di comunicazione rapida”. Per quanto riguarda le unità di sorveglianza, oltre a compiere “attività di vigilanza”, dovranno effettuare “un monitoraggio in tempo reale del flusso di veicoli” e “segnalare alla Centrale eventuali anomali”. In caso di necessità, saranno dunque questi ultimi ad interdire il traffico o consentire eventuali interventi di mezzi di soccorso.
Un altro aspetto da approfondire, e che ha fatto spesso discutere, riguarda i sensori piazzati sul Monte Serra per il monitoraggio. Il sistema in questione è stato implementato “sulla base degli studi, delle ispezioni e delle verifiche condotte dal Dicea-Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” sul versante interessato da fenomeni franosi” e comprende: “sensori cinematici per l’allerta immediato in caso di superamento di soglie prefissate (con acquisizione dati in continuo H24)» e «sensori ad acquisizione periodica (non solo cinematici), finalizzati all’individuazione di spostamenti di lieve entità nel medio periodo che possano rappresentare indizi di possibili cinematismi gravitativi in atto”.
Il sindaco ha prima abbassato i costi del monitoraggio e adesso confida “in un sistema più performante e stabile”.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it