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Crisi sanitaria e crediti ingiustificati: L'USC lancia una petizione per risolvere la situazione |
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18/03/2025 |
|  Oggi, durante una conferenza stampa decisiva presso il Palazzo del Consiglio Regionale, l'Unione Sanità Convenzionata (USC) ha denunciato l'aggravarsi della crisi legata ai presunti crediti sulle prestazioni sanitarie erogate tra il 2015 e il 2020. Il portavoce USC, Michele Cataldi, ha evidenziato le sfide complesse e le misure adottate per affrontare la situazione, tra cui l'invio di migliaia di avvisi ai cittadini chiamati a pagare retroattivamente prestazioni sanitarie già coperte dal Servizio Sanitario Nazionale. In risposta, l'USC ha lanciato una petizione popolare per chiedere l'approvazione di una normativa che ponga fine a questa ingiustizia, proteggendo sia le strutture sanitarie che i diritti dei pazienti. Di seguito riportiamo il comunicato stampa Unione Sanità Convenzionata (USC). n una conferenza stampa cruciale tenutasi oggi presso il palazzo del Consiglio Regionale, l'Unione Sanità Convenzionata (USC) ha evidenziato il progressivo aggravarsi della crisi relativa ai presunti crediti sulle prestazioni sanitarie erogate tra il 2015 e il 2020. Il portavoce dell'USC, Michele Cataldi, ha delineato le complesse sfide e le iniziative intraprese per affrontare questa situazione critica. Una delle azioni più significative intraprese sarà l'invio di migliaia di avvisi ai cittadini che, nel periodo indicato, hanno ricevuto prestazioni sanitarie ora rivendicate dall'Azienda Sanitaria Pubblica (ASP) come proprio credito. Questa situazione, descritta da Cataldi come assurda e "kafkiana", mette in luce la possibile ingiustizia di chiedere ai cittadini di pagare retroattivamente per servizi che avrebbero dovuto essere coperti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In risposta a questa problematica, l'USC nello spiegare le cose inviterà i cittadini ad unirsi nel sottoscrivere e far sottoscrivere una petizione popolare diretta al Presidente del Consiglio Regionale Pittella, sollecitando l'approvazione di una normativa che ponga fine alla crisi su basi di legalità e buon senso. Questa normativa è vista come cruciale non solo per risolvere l'attuale crisi, ma anche per prevenire il ripetersi di simili situazioni, proteggendo così la stabilità delle strutture sanitarie e la sicurezza finanziaria dei pazienti. Cataldi ha sottolineato che l'annullamento di 15 delibere di Giunta dal Tar negli ultimi dieci anni mostra la necessità di un approccio legislativo più solido e coerente. La questione centrale rimane la corretta determinazione dei tetti di spesa per le strutture di specialistica ambulatoriale, che dovrebbero essere stabiliti in base ai reali fabbisogni. L'USC attende con urgenza una risposta dall'Assessore Latronico, il cui intervento è considerato essenziale per catalizzare una soluzione efficace e tempestiva. Durante recenti audizioni in Quarta Commissione e incontri con capigruppo consiliari, è emersa un'ampia disponibilità a risolvere questa questione, fondamentale per garantire la sostenibilità delle strutture sanitarie e mitigare le possibili ripercussioni negative sull'occupazione e sull'utenza. Ulteriori iniziative verranno annunciate nei prossimi giorni, riflettendo l'impegno continuo dell'USC nel navigare e risolvere questa crisi senza precedenti. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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