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Crisi agricola: Coldiretti Basilicata pronta nuovamente alla mobilitazione

11/11/2024



 “A seguito delle ormai innumerevoli grida di dolore di allevatori e agricoltori, dell’assordante silenzio delle istituzioni e della volontà di 'snobbare 'le richieste presentate e uccidere l’intero comparto, Coldiretti Basilicata è pronta nuovamente alla mobilitazione”.


Ad annunciarlo il presidente dell'organizzazione agricola lucana, Antonio Pessolani, che contestualmente chiede “l'istituzione di un tavolo di crisi che discuta seriamente su argomenti di fondamentale importanza". A cominciare "dall'attuazione urgente di azioni finalizzate alla gestione e al contenimento della fauna selvatica e in particolare, della specie cinghiale, attraverso la discussione della bozza di delibera di Giunta regionale già approntata dalla Coldiretti e discussa a seguito dell’ultima manifestazione di piazza dinnanzi alla Regione Basilicata, a Potenza lo scorso 9 luglio scorso, e l'appostamento congruo di risorse per risarcimenti danni da fauna selvatica annualità 2023 e 2024”.


Per Pessolani "è necessario affrontare l'emergenza idrica attraverso l'istituzione di un tavolo interdipartimentale di coordinamento con a capo assessorato all’agricoltura. Tale tavolo dovrà svolgere funzioni di monitoraggio costante della risorsa idrica e delle sue infrastrutture in previsione della stagione irrigua 2025. Servono poi – aggiunge Pessolani - aiuti straordinari a seguito del protrarsi della siccità e della carenza di risorse idriche che hanno provocato l’azzeramento delle produzioni d’eccellenza dell’intero territorio regionale (seminativo, vitivinicolo, olivicolo, allevamento)". Per la Coldiretti Basilicata “è doveroso affrontare la revisione immediata della normativa 'Nitrati' alla luce di criticità operative alla sua attuazione e prevedere congrue risorse per il finanziamento di misure riguardanti il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano”. “L’annata agraria 2024, succeduta a quella del 2023 che non è stata senz’altro propizia soprattutto per quel che concerne le colture cerealicole e foraggere – spiega Pessolani - si sta concludendo con enormi difficoltà in quanto la grave siccità, combinata a temperature generalmente sopra la media stagionale, hanno irreparabilmente compromesso la totalità delle colture e costretto la totalità delle imprese agricole alla crisi economica. Nel pieno di questa fase congiunturale e con riferimento alle cosiddette misure a superficie, è indispensabile che l’impegno finanziario assunto nei confronti delle aziende aderenti ai regimi di qualità delle produzioni venga onorato con la corresponsione dei premi a superficie nella misura del loro valore massimo, computato nelle previsioni di tali bandi in ragione della tipologia di coltivazione condotta su singolo ettaro. In ragione di tale richiesta, considerata l’ipotesi di graduatorie che decretino l’ammissione al beneficio di un numero di aziende così ampio da non potere garantire la liquidazione dei suddetti premi secondo i valori massimi previsti nei rispettivi bandi, chiediamo che non si effettuino scorrimenti di graduatoria che comportino la necessaria riduzione del beneficio, ma invitiamo il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata a disporre l’impegno di risorse aggiuntive su tali misure, anche ricorrendo alle eventuali economie di spesa che si potessero registrare nel corso del quinquennio nel contesto di altre misure ricadenti nell’ambito del Complemento di Sviluppo Rurale Basilicata 2023-2027, onde garantire a tutti i beneficiari finanziabili la liquidazione dei premi al loro valore massimo”. Per il presidente della più grande organizzazione agricola lucana “in questo momento l’aspettativa delle aziende su tali premi è notevole, a tal punto che essi sono considerati ben oltre la loro precipua funzione compensativa dell’adesione a sistemi di qualità più vocati alla sostenibilità ambientale che alla produzione, quanto piuttosto come strumenti di garanzia di compensazione del mancato reddito che tali tipi di culture inevitabilmente producono”. In definitiva a parere di Pessolani "servono atti concreti da tempo richiesti dalla nostra organizzazione, promessi ai nostri soci e mai attuati. Non è più tempo di proclami e di illusioni a danno del settore primario".




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