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Tentata truffa ai danni di Poste, coinvolto anche un lucano

15/09/2024



A Taranto, due impiegati delle Poste sono coinvolti in un'inchiesta su una tentata truffa da 340mila euro, ordita insieme a una banda napoletana. Il piano è fallito grazie all’intuizione di un’altra impiegata, che ha notato anomalie nel tentativo di trasferire un libretto postale. Sei persone rischiano ora il processo, tra cui un anziano che si è finto il legittimo titolare del libretto e un giovane che ha impersonato suo nipote, utilizzando documenti falsi. Le indagini hanno anche rivelato il coinvolgimento degli impiegati postali, che avevano abusivamente consultato le banche dati per accelerare il trasferimento.
Come riportato dal sito della Gazzetta del mezzogiorno – “Un raggiro che non è riuscito ad andare a segno, perché, come detto, l’operatrice di sportello si è insospettita immediatamente di quella manovra e ha subito allertato le forze dell’ordine che li ha poi colti sul fatto. L’arrivo e le indagini delle forze dell’ordine ha permesso di scoprire che in realtà quell’anziano non era napoletano e non aveva 86 anni, ma era in realtà 72enne di Taranto. Anche il finto nipote, aveva utilizzato un documento fasullo: nella realtà era un 32enne napoletano, ma non era il nipote del titolare del libretto. Nei guai come detto sono finiti anche i due impiegati delle Poste ritenuti complici del gruppo: un tarantino di 58 anni e un 49enne originario di Policoro, ma residente nel capoluogo ionico. Dopo l’avviso di conclusione delle indagini, il pm Petronella ha firmato la citazione diretta a giudizio e ora la vicende pende dinanzi al giudice per la cosiddetta udienza predibattimentale introdotta dalla Riforma Cartabia: se il magistrato non dovesse decidere per il proscioglimento, i difensori dei sei, tra i quali gli avvocati Andrea e Salvatore Maggio, avranno la possibilità di valutare la richiesta di riti alternativi oppure far partire il processo ordinario per chiarire le eventuali responsabilità di ciascuno.”




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