Il panorama criminale lucano continua a caratterizzarsi per la presenza di sodalizi a prevalente connotazione familiare che pare vivano un equilibrio da considerarsi stabile vista la frammentarietà delle organizzazioni e l’assenza di una conformazione verticistica. E’ quanto scritto nella relazione relativa al secondo semestre del 2020, della Direzione Investigativa Antimafia.
‘’Come rilevato dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Potenza, Armando
D’ALTERIO, in occasione della Inaugurazione dell’Anno giudiziario 2021 (Potenza, 30 gennaio 2021), in Basilicata si trova “una criminalità mafiosa autoctona oltre che indotta dalle vicine
‘ndrangheta e camorra”. Nella Regione “si manifestano, insieme ad organizzazioni criminali dedite
alle più svariate tipologie di delitti (dai furti alle truffe, fino al traffico anche internazionale di sostanze stupefacenti, svolto in collegamento con importanti organizzazioni criminali pugliesi, campane e calabresi) anche strutturate organizzazioni di tipo mafioso”.
L’infiltrazione mafiosa in Basilicata investe diversi settori economici e politico-amministrativi.
In particolare il materano e la fascia jonica “costituiscono la zona a più alto tasso di presenza
mafiosa dell’intero Distretto” così prosegue il magistrato nel suo discorso precisando come a
Potenza operino “gruppi storicamente insediati tra il capoluogo e i comuni limitrofi, mentre nel Vulture-Melfese i clan, dopo anni di sanguinose guerre di mafia, sono ora legati a camorra, ‘ndrangheta (specialmente quella cosentina), e alle mafie pugliesi...dediti per lo più ad attività di riciclaggio e reinvestimento”.
Nel materano, invece, soprattutto nell’ampia fascia jonica metapontina risultano insediati gruppi mafiosi che compiono attentati e intimidazioni oltre a sviluppare “un controllo monopolistico di attività imprenditoriali di rilievo centrale nell’economia locale (produzione e commercio di ortofrutta, turismo, attività edilizie, principalmente)”, condizionando le Amministrazioni locali e svolgendo imponenti attività di riciclaggio “anche in collegamento con le mafie presenti nei distretti viciniori”. Infatti, la collocazione geografica del territorio consente l’operatività di sodalizi criminali pugliesi, campani e calabresi che interagiscono con le consorterie locali soprattutto per lo smercio di droga’’.