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Francesca Palumbo, giovane campionessa della scherma, festeggiata ieri a Potenza |
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26/03/2010
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| Ha solo 15 anni, ma è già una star affermata dello sport. Ed è lucana. Francesca Palumbo è un asso nella scherma. Lo dimostrano i titoli vinti: 3 ori al gran premio giovanissime, oro nelle categorie cadette, giovani e a squadre ai campionati del Mediterraneo, oro ad Atene ai campionati europei cadetti e a squadre e convocazione per i prossimi mondiali. Per questi importantissimi risultati già raggiunti e per portare, nonostante la giovanissima età, alto il nume della Basilicata nel mondo della scherma, Francesca è stata festeggiata ieri sera a Potenza dal Panathlon club potentino, che ha assegnato alla schermitrice la tessera come socia ad honorem. Alla presenza, tra gli altri, del presidente Antonio Totaro, della coordinatrice Antonella Inciso, del governatore dell’Ottava Area Panathlon, Nicola Cerverizzo e del Presidente dell’Unione Stampa Sportiva di Basilicata Antonio Massaro, alla Palumbo è stata consegnata una ciotola in argento dal socio fondatore del club, avvocato Raffaello La capra.
Francesca ha parlato della sua vita, dei suoi successi e delle sue passioni, a tu per tu con Antonio Massaro, che si è soffermato molto sulla curiosità di capire come, una ragazza così giovane, riesca a conciliare vita privata, famiglia e impegni sportivi in giro per il mondo. “Ringrazio la mia famiglia e i miei amici. Ha detto Francesca Palumbo- perché grazie a loro, che mi sostengono, riesco a conciliare i diversi aspetti della mia vita, apparentemente così diversi”. Una campionessa nello sport e non solo, visto che le sue giornate sono scandite da studio e allenamenti, nei quali, in entrambi i casi, riesce al meglio. Ma se tutti sperano che Francesca ottenga nuovi e importanti successi, questa ragazzina, invece, ha espresso un solo desiderio: avere una nuova e più consona palestra a Potenza.
Nella foto, da sinistra: Antonella Inciso, Nicola Cerverizzo, Francesca Palumbo, Antonio Totaro e Antonio Massaro
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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