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Il Tar conferma le limitazioni per le slot machine di Maratea |
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15/01/2020 |
| Il Tar della Basilicata ha respinto il ricorso promosso da un operatore del settore contro l’ordinanza emessa nello scorso mese di marzo dall’allora sindaco di Maratea Domenico Cipolla, che riduceva “gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro (Slot Machine, ecc.)” al fine “di combattere la Ludopatia dilagante”.
Il provvedimento finora non aveva prodotto effetti per via di una sospensiva disposta dagli stessi giudici amministrativi lucani nel successivo mese di giugno.
Cipolla aveva individuato “due fasce orarie in cui sarà consentito giocare”, che vanno “dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 22.00 di tutti i giorni, compresi i festivi”. Prescrivendo che “gli apparecchi, negli orari in cui vige il divieto, dovranno essere tenuti materialmente spenti”.
“L’ordinanza – aveva dichiara l’ex primo cittadino marateota – ha come scopo la diminuzione dell’abuso del gioco d’azzardo, proibendolo in orari particolarmente delicati per le fasce più fragili della cittadinanza (in particolare giovani, pensionati, disoccupati, casalinghe), onde prevenire e contrastare l'insorgere di fenomeni di gioco patologico”.
Aggiungendo che “è acclarato che il gioco d’azzardo patologico provoca, sempre più spesso, disturbi che compromettono seriamente la vita delle persone colpite e della loro sfera familiare e sociale. La Ludopatia causa anche sintomi psico-fisici, tra cui la depressione, l’ansia e le tendenze auto-distruttive, senza contare che, nei casi più estremi, per ripagare la perdita incontrollata delle risorse economiche, sfocia in fenomeni criminosi ed alimenta anche il fenomeno dell'usura. L’intento, utilizzando il limite dei poteri concessi in materia all’autorità del sindaco, è di dare serenità a famiglie che l’hanno perduta per colpa del gioco, intervenendo significativamente con un argine importante”.
L’ordinanza era stata emessa anche in regione del sempre maggior numero di famiglie ridotte sul lastrico dalle macchinette “mangia soldi” e impone di spegnere i singoli apparecchi, tramite l’interruttore elettrico. Le macchine eventualmente accese, anche se non utilizzate, saranno considerate potenzialmente pronte all’uso e dunque in violazione della prescrizione sindacale. Inoltre, ogni apparecchio da gioco, in maniera ben visibile al pubblico, dovrà tenere esposto un cartello con indicazione degli orari di funzionamento.
Le sanzioni previste per i trasgressori vanno da 150 a 450 euro e , in caso di reiterazione, nell’arco di un anno dall’ultima violazione, verrà applicata la sospensione dell’attività della sala giochi. L’eventuale inottemperanza al provvedimento di sospensione, comporterà invece il sequestro degli apparecchi dell’intera attività commerciale.
Oggi, la Ludopatia o Gioco d'Azzardo Patologico (G.A.P.) è considerata una patologia in grado di compromettere la salute e la condizione sociale del singolo individuo e della sua famiglia. L'incapacità di resistere all'impulso di giocare d'azzardo è considerata una dipendenza comportamentale, definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come "malattia sociale".
Lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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