A Cirigliano il Natale sarà vissuto in silenzio. Il Comune ha annullato tutti gli eventi in programma per onorare Franco Cirelli, una delle cinque vittime dell’esplosione avvenuta al deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze. Cirelli, 50 anni, lavorava per la ditta Sergen di Grumento Nova (Potenza) ed era impegnato in operazioni di manutenzione al momento dell’incidente.
Anche il comune di Sasso di Castalda ha scelto di sospendere eventi culturali come la rassegna Saxophonia e altre iniziative in programma a dicembre e gennaio.
La decisione è stata condivisa con associazioni locali come AVIS, Pro Loco Il Nibbio e la Compagnia Artigianale del Teatro Sassese, che hanno interrotto ogni attività in segno di lutto e solidarietà con le famiglie colpite dalla tragedia. Sul piano investigativo, la Procura di Prato esclude il sabotaggio e si concentra su un guasto a una linea dismessa collegata ai silos di stoccaggio e alla stazione di carico.
Questo malfunzionamento avrebbe già causato anomalie, segnalate due mesi fa in una lettera da Vincenzo Martinelli, un’altra vittima dell’incidente. Martinelli aveva denunciato problemi alle basi di carico, lamentando anche carenze nella sicurezza. Al momento dello scoppio, erano in corso operazioni di rifornimento, e gli inquirenti stanno valutando se le misure di sicurezza fossero adeguate per proteggere i lavoratori durante la manutenzione. Un operatore, che ha notato un’anomalia poco prima dell’esplosione, è riuscito a salvarsi dando l’allarme. La tragedia ha lasciato un segno indelebile nelle comunità coinvolte.
Cirigliano e Sasso di Castalda, insieme a tutta la Basilicata, piangono le loro vittime, unite nel dolore e nel ricordo. Sul piano nazionale, la vicenda apre interrogativi su sicurezza e responsabilità nelle attività industriali.
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