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Infermiere di comunità dal 1 gennaio nel Marmo Platano

30/12/2024

Un passo significativo verso un modello di assistenza più vicino ai cittadini, capace di rispondere in modo efficace alle esigenze sanitarie del territorio. Il Marmo Platano, attraverso un progetto sperimentale, si prepara ad accogliere una figura professionale innovativa in un contesto di assistenza integrata tra ospedale e territorio: l’infermiere di comunità. Non solo fornirà cure mediche ma si occuperà anche di prevenzione, educazione sanitaria e supporto alle famiglie. L’obiettivo è quello di garantire una continuità assistenziale che possa ridurre le ospedalizzazioni e migliorare la qualità di vita dei pazienti. L’infermiere di comunità avrà un approccio multidisciplinare per rispondere alle complesse esigenze sanitarie della popolazione caratterizzata da un alto tasso di invecchiamento e da una prevalenza di patologie croniche, contribuendo, tra l’altro, a ridurre gli accessi inappropriati agli ospedali.


Il servizio parte dal primo gennaio nell’area interna Marmo Platano (Bella, Baragiano, Balvano, Pescopagano, Castelgrande, Muro Lucano, Ruoti), allargata a tre comuni che si aggiungono nell'aggiornamento di Strategia con i fondi della programmazione 21/27 (San Fele, Rapone, Ruvo del Monte).



Concretamente il progetto “Infermiere di comunità” consiste nell’attivazione di un servizio di assistenza infermieristica decentrato sul territorio dell’area interna, attraverso la disponibilità di un infermiere dedicato per ogni comune, che è fisicamente presente in quel territorio anche attraverso l’attivazione di un ambulatorio infermieristico. È un infermiere, dipendente del Servizio sanitario regionale, che a differenza della figura infermieristica che svolge assistenza esclusivamente prestazionale (ovvero svolge la prestazione assistenziale su richiesta e non realizza una presa in carico) fa parte integrante della comunità, ne conosce i bisogni, le risorse e le potenzialità sommerse e garantisce una presenza continua e costante nel proprio territorio di riferimento stabilendo rapporti di fiducia e di alleanza terapeutica e realizzando una vera e propria presa in carico globale e personalizzata.

Un nuovo modello di cura basato sulla prossimità quale principio di riscontro per il miglioramento delle condizioni di vita sul territorio, di cui l’area interna Marmo Platano si fa territorio di sperimentazione principale per la Basilicata.


“L’infermiere di comunità - ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi - rappresenta una risposta innovativa e necessaria alle sfide della sanità moderna. La Basilicata, con questa iniziativa, si pone all’avanguardia nella promozione di un modello di assistenza sanitaria più umano, efficiente e vicino ai bisogni dei cittadini”.



Un progetto che la Regione conta di mettere a sistema con una serie di iniziative come spiega l’assessore Latronico: “La Regione Basilicata si conferma protagonista nell’innovazione dei servizi sanitari territoriali, puntando su progetti strategici che rafforzano il legame tra salute, coesione sociale e sviluppo delle aree interne. Il progetto ‘Infermiere di Comunità’, inserito nella Strategia dell’Area Interna Marmo Platano, rappresenta un pilastro fondamentale di questa visione, con l’obiettivo di offrire cure integrate, accessibili e orientate al benessere delle persone. In particolare, attraverso un finanziamento di oltre 972 mila euro a valere sui fondi comunitari, il progetto coinvolge sette comuni della regione (Balvano, Baragiano, Bella, Castelgrande, Muro Lucano, Pescopagano e Ruoti) e si estende, grazie ai fondi della programmazione 21/27, anche ai comuni di San Fele, Rapone e Ruvo del Monte. Esso si articola in diverse azioni innovative, tra cui la razionalizzazione dei servizi sociosanitari e l’introduzione di nuovi strumenti tecnologici come la telemedicina. Per la realizzazione di questi interventi, il personale infermieristico è stato reclutato tramite la graduatoria del Concorso Pubblico Unico Regionale per titoli ed esami, per la copertura a tempo pieno e indeterminato di 142 posti per infermieri (Categoria D); un ulteriore passo verso la stabilizzazione e la qualificazione del personale sanitario in Basilicata. Grazie all’azione congiunta tra Regione Basilicata, ASP e Comuni coinvolti, possiamo finalmente parlare di un modello sanitario di prossimità che, attraverso i progetti SAN LS 39 e SAN LS 40, assicura risposte concrete ai bisogni della popolazione, promuovendo una sanità equa, inclusiva e resiliente. Ringrazio tutti gli attori istituzionali e gli operatori coinvolti per il loro impegno e per aver contribuito al successo di questa iniziativa, che rappresenta una sorta di apripista al più ampio Piano di assunzioni relativo a diverse figure professionali, tra cui circa 200 infermieri di Comunità, da impiegare sul territorio per il potenziamento dell'assistenza territoriale, incluse le strutture previste dal POR-PNRR.”



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