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Laghi: ‘Dati su Centrale del Mercure privi di fondamento scientifico’

26/05/2020

Ferdinando Laghi, componente del Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e presidente di Isde International, è tornato sulla web conference di ieri nella quale sono stati illustrati i dati sulle emissioni della Centrale del Mercure, con una relazione dell’Istituto Superiore di Sanità attraverso la quale è stato affermato che “Le emissioni della centrale del Mercure non rappresentano un danno per l’ambiente e per la salute degli abitanti, tanto da non rendere necessaria una Vis”.
“Innanzitutto – ha esordito Laghi – ci si chiede come mai lo scorso anno non ci sia stata alcuna relazione, a differenza di quest’anno in cui la Centrale è finita nell’occhio del ciclone per le note vicende. È l’ennesimo aggiusto per dare delle risposte al committente”.
Sui dati conosciuti all’ultimo momento, il medico ambientalista ha affermato che “per interagire era evidente la necessità di ricevere gli studi prima della riunione, come si dovrebbe fare e non avevano fatto nemmeno due anni fa. E già allora sollevai questa stessa questione. Ma in questo caso non serve nemmeno visionare i risultati per sostenere che siano privi di rilevanza scientifica”.

L’Osservatorio Ambientale Valle del Mercure – “Non si può certo pensare che quanto affermato dall’Osservatorio possa essere considerato alla stregua della verità rilevata, come fosse un ente super partes”, ha proseguito il consigliere del Parco.
“L’Osservatorio, messo insieme dal tavolo di concertazione, è un Ente finanziato da chi ha interesse affinché la Centrale sia attiva: prima Enel e, adesso, F2ì”.
Il riferimento è all’Accordo Mise del 2014, tuttora in vigore, nel quale è previsto che il controllato (all’epoca Enel, oggi F2i) finanzi il controllore (l’Osservatorio) con 100 mila euro all’anno per 8 anni.
“Mi pare un conflitto di interessi piuttosto evidente. Era clamoroso quando fu chiamato Ronchi, ma anche in questa vicenda di conflitti di interessi ce ne sono francamente troppi. A partire dal doppio ruolo del presidente dell’Ente Parco Pappaterra, ora direttore di Arpacal, che era anche presidente dell’Osservatorio, incarico, quest’ultimo, dal quale pensavo si fosse dimesso e invece si è solamente sospeso. Durante la riunione avevo chiesto al direttore tecnico scientifico Marsili se fosse retribuito, non per capire se realmente lo fosse poiché è chiaro che chi lavora debba esserlo, ma affinché emergesse chi paga in quanto è lo stesso ad avere interesse ad ottenere un certo tipo di risultato. Per cui, è parlo in generale, a prescindere da quello che scrive, Marsili è una persona in conflitto di interessi. E aggiungo che non bisognava attendere che lo dicessi io. I dati devono essere rilevati e studiati da enti terzi, mentre, in questo caso, se pensiamo a chi li produce, a chi li valuta, piuttosto che a chi li dibatta, allora ci accorgiamo siano tutti riconducibili alla proprietà della Centrale. Ecco perché parlo di conflitti di interessi”.

Quindi, Laghi ha analizzato i dati formulati. “Al di là dei trionfalismi dei comunicati stampa, questi dati scientificamente non hanno alcuna consistenza. E non ce l’hanno poiché, e questo persone così esperte lo dovrebbero sapere, nel momento in cui si parte da presupposti sbagliati, e mi riferisco al regime dei venti che è quello della Valle di Latronico, ovviamente tutti i risultati sono assolutamente falsati. D’altronde, che questi risultati non interessino lo dimostrano le foto che loro hanno mostrato sullo stato delle centraline di monitoraggio, coperte dalla vegetazione e in condizioni pessime. Per non parlare della validazione dei dati, che non viene fatta da Arpacal ma dalla ditta proprietaria della Centrale. Tutto questo toglie ogni spessore scientifico a quanto detto ieri”.

La valle del Mercure è una delle zone meno inquinate d’Europa – Il professor Marsili aveva evidenziato che, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, “La valle del Mercure è una delle zone meno inquinate d’Europa”. Laghi si è espresso anche su questo punto.
“L’Unione Europea dice anche che l’aria va mantenuta pura, dove è pura, e va migliorata negli altri casi. Ed è proprio per questo che la Centrale va chiusa. Ieri, ricordiamoci, che si è parlato di inquinanti e poiché nessuno può certo affermare che le emissioni di questo impianto lascino pura o migliorino l’area che respirano gli abitanti, ecco spiegata la ragione per la quale vada subito fermato. Senza trascurare che la Centrale produce appena lo 0,002 per cento del fabbisogno energetico della Calabria, che è già quasi il triplo di quello che serverebbe: quindi, oltre che dannosa, è anche inutile. Ma poi è stato anche confermato quello che abbiamo sempre detto, ovvero che i veleni della Centrale ristagnano a lungo nella Valle per via dell’inversione termica. E noi non ne conosciamo il livello di inquinamento poiché le centraline sono posizionate in modo errato”.

La Valutazione di Impatto Sanitario – “Per quanto concerne la Vis, quando la chiedevamo noi, ovvero nelle condizioni migliori e cioè prima che partisse la Centrale, nemmeno ci risposero; mentre adesso hanno fatto gli accertamenti preliminari per la Vis. A parte che non si capisce come mai prima no e dopo sì, ma poi: è possibile fare una valutazione del genere basandosi su tutte queste incongruenze?
Inoltre, anche la dottoressa Tuoto di Arpacal era in conflitto di interessi poiché parlava essendo ascoltata da Pappaterra, ovvero il suo direttore generale che ha sempre sostenuto la Centrale. Anche questo si inserisce nel coacervo di conflitti di interessi cui mi riferivo. Tra l’altro dimostrando di non conoscere la questione perché, riguardo la Centrale, l’ho sentita parlare di Aia e cioè di uno degli elementi di scandalo perché l’Aia la Centrale non ce l’ha. L’Aia – Via la Centrale non l’ha mai avuta e lo diciamo da sempre”.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it



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