Nella sala Castello di Cersosimo è stato presentato il libro di Filomena Tarantino “C’era una volta… una fiaba lunga un anno” pubblicato per i tipi da “Ecogeses”. I saluti del sindaco Pietro Gulmì hanno introdotto il lavoro, “un’opera bella, essenziale, capace di prendere per mano chiunque e portarlo in un mondo fantastico, ricco di luci e ombre, ma comunque capace di fare sognare”. Per Filomena Valicenti, presidente dell’AIMC, l’autrice ha voluto” narrare il suo percorso, la sua esperienza. Usa la fantasia come filo conduttore, per suscitare emozioni e sentimenti. L'apprendimento, per la rappresentate dei maestri cattolici, diventa narrazione,valore. Annamaria Bianchi, rappresentante dell’AIMC, sottolinea l’importanza della collana ”Profumo di Gesso”, una collana che vuole raccontare la scuola vissuta, come quella raccontata magistralmente dalla Tarantino attraverso un vestito di parole e di esperienze da mettere a disposizione degli altri. “Il fascino della narrazione sta nella voglia di raccontare, un racconto che man mano diventa conoscenza, sapere, senso critico componenti che aiutano a diventare uomini liberi”. Un libro molto apprezzato anche da Graziano Biraghi, presidente dell’ECOGESES, tanto da scrivere l’introduzione. Mario Coviello, poi, già preside dell’I.C. di Bella, ha sottolinea l’importanza dell’orgoglio, dell’essere consapevoli di quello che si è. “La Basilicata vera siamo noi, sono le nonne i nonni i loro racconti, le storie che diventano necessariamente radici profonde, che danno certezze, sicurezza. I nostri tempi veloci – continua- hanno bisogno di fermarsi, di riflettere, di capire; solo le radici, la cultura e le fiabe ci mostrano la vita, ci fanno crescere, quella vita che va vissuta e costruita insieme agli altri che va condivisa anche attraverso processi innovativi come la digitalizzazione, l’interconnessione delle informazioni e dei saperi. Conserviamoci evolvendoci- dice il preside- uno slogan ma anche una lettura onirica del libro di Filomena dove alla paura iniziale del viaggio arriva l’approdo sicuro e l’abbraccio; la scoperta del mondo semplice,creativo,fantastico, proprio dei bambini, diventa giorno dopo giorno storia vissuta, storia di vita, fiaba delicata e commovente dai mille colori, i colori dell'arcobaleno”.Maria Giovanna Chiorazzo, dirigente dell’I.C. di Senise, è convinta che la buona scuola si deve fare quotidianamente e il libro è una pratica di buona scuola. “Un libro agilissimo un modo leggero di raccontare e di raccontarsi, dove la dimensione fantastico-emotiva sono punti fondamentali di partenza per la crescita. Bella,poi, la descrizione dei luoghi, delle persone,il racconto, il lavoro preparatorio, gli angoli dei bambini, il primo giorno di scuola, il distacco dalle braccia sicure delle mamme e il precipitarsi verso Filomena, che cercherà da questo momento in poi di viaggiare assieme ai bimbi sul palcoscenico della scuola e della vita con la mente, con il cuore, attraverso le fiabe e il sapere”. L’autrice parla della scuola che vorrebbe, una scuola, dice, capace di riscoprire i piaceri, come le fiabe. “Non vi è apprendimento senza motivazioni, sottolinea con forza. La scuola è utile se adeguata, deve essere un vero laboratorio, inteso come metodo; una scuola del dialogo, della diversità, quella diversità che non deve spaventare ma che deve arricchire. Una vera officina del sapere, per Filomena Tarantino, che non plasma i bimbi, ma capace, questo si, di indicare le strade della vita. La scuola che vorrei… in parte, dice concludendo, accennando a un timido sorriso, già esiste e questo grazie ai tanti che a vario titolo quotidianamente si spendono, credono e lavorano per una società migliore.
Vincenzo Diego
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