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Cersosimo:presentazione del libro di Angela Ferrara, “L’alfabeto degli animali” |
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22/10/2014 | La presentazione del libro di Angela Ferrara, “L’alfabeto degli animali”, dedicato al figlio Luciano, inizia con la lettura di filastrocche, lette con maestria da Leonardo Chiorazzi. Subito dopo, nel teatro “Castello” gremito, musica e bimbe sulla scena a giocare con le lettere dell’alfabeto, un gioco che introduce Valentina Porfidio, l’editore, che ha creduto in questo “libro gioco”, come l’ha definito, scritto con passione e bravura, inserito nella collana “I sogni di Gaia”. L’autrice parla subito dopo, ringrazia tutti: il sindaco Gulmì, la famiglia, gli amici, gli insegnanti;poi, parla del libro: “Un’opera educativa di venti filastrocche, scritte per lo più di notte, con l’intento di insegnare l’alfabeto attraverso le lettere che diventano gioco e personaggi. Un racconto appassionante e coinvolgente che ti prende per mano e ti porta lontano”. A spiegare l’importanza del lavoro di Angela e delle sue filastrocche ci ha pensato la professoressa Filomena Valicenti, già dirigente scolastico e ora presidente regionale dell’Associazione italiana maestri cattolici. La Valicenti ha sottolineato i pensieri bellissimi, freschi, vissuti da bambina e da mamma, “filastrocche da sempre molto diffuse nella civiltà contadina, che scandivano momenti di vita quotidiana con risvolto etico. Si utilizzavano per fare apprendere -continua- grazie alle rime e alle assonanze, ogni lettera diventava gioco, un personaggio. Il rapporto privilegiato degli animali con i bimbi- spiega- è fondamentale, come il linguaggio, utile per gestire le emozioni, per farci ragionare. Un libro bello, scritto con metodo, con scientificità, che ben si può inserire nel “globalismo effettivo. La filastrocca –precisa- ha un ritmo e il corpo da sempre lo accompagna; suoni e parole, che si legano, diventano un tutt’uno e per questo arrivano diritti al cuore e fanno danzare la mente. La bellezza fa il resto, della quale i bimbi hanno necessità per incontrare se stessi, per incontrare l’essenza della vita, come in un giardino di rose, recuperando così il gusto del bello, della passione che li aiuta, che ci aiuta a superare il nulla”. Analisi condivisa dalla professoressa Carmela D’Alò: “Un vero e proprio sussidio per gli insegnanti – per la ricercatrice- poiché è capace di avviare attraverso il gioco, i colori, gli animali i bimbi all’ascolto, alla ricerca, alla comprensione. L’insegnate diventa mediatore, attraverso la lettura delle filastrocche, i cui protagonisti sono proprio gli animali, da sempre vicini ai più piccoli. Un trampolino di lancio verso il mondo delle lettere, della parola, ma anche del vissuto, dell’ambiente e della vita”. Ha concluso la presentazione il Sindaco, che ha sottolineato la bravura dell’autrice, ma anche l’impegno personale e dell’amministrazione per far incontrare l’opera con l’Editore. Le fiabe, ha detto, diventano poesia, magia, specialmente quando si chiudono gli occhi e ci si lascia andare. Non c’è un’età per tornare bambini. Grazie a questo lavoro di pedagogia le lettere prendono sostanza, significato e forma, grazie ad accostamenti semplici quanto naturali: i piccoli animali, i colori, i disegni entrano a far parte di un giardino incantato dove Geltrude la gallina o Zoe la zebra juventina diventano amiche e maestre dell’alfabeto e della vita.
vincenzo diego
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