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| Recensione di “Utopie Massimaliste” |
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27/01/2014 | Nel libro dal titolo “Utopie Massimaliste” edito da Chiarellettere gli autori mettono in rilievo che il secolo scorso e stato quello delle utopie massimaliste. Ne conosciamo
i risultati. Ma la possibilità che il nuovo secolo sia privo di utopie e persino più preoccupante.
Solo una generazione fa, quando la società occidentale stava raggiungendo la massima giustizia economica ottenuta nella storia, molte persone volevano abbatterla per crearne una più giusta.
Da allora le differenze di ricchezza sono aumentate ad una velocità impressionante e molti individui volevano abbattere la giustizia economica per crearne una più giusta..
Negli Stati Uniti, il divario tra il reddito di un capo-azienda e quello dei suoi
salariati e passato da 40 volte a oltre 400; nell’economia mondiale, i nuovi guadagni che si sono aggiunte ai precedenti, postandosi dalle tasche del lavoro salariato a quelle del capitale, corrispondono a una cifra corrispondente a quella dell’intera Africa.
Oggi, malgrado questo strepitoso aumento dell’ingiustizia economica, il mondo non è minacciato da una rivolta degli oppressi, troppo occupati a rendere i ricchi sempre più ricchi comprando i loro prodotti,
. Il rigetto potrebbe venire da un ecosistema attraverso collassi ambientali e climatici intrecciati, con conseguenze sanitarie, economiche, migratorie globali e intollerabili.
Non si tratterebbe più di uomini che si ribellano ad altri uomini: sarebbe l’ambiente (nella definizione laica), la natura ( in quella romantica), la Grande Dea Madre (secondo concezioni non occidentali) a starnutire, rifiutando gli uomini come un polline fastidioso.
All’inizio degli anni Settanta sbocciarono infinite immagini di un mondo nuovo.
Fra i documenti più
di un mondo nuovo. Fra i documenti più interessanti di quel periodo sta il dibattito tenuto nel 1971 da Naom Chomsky e Micael Focault alla televisione olandese.
Chomsky e Michel Foucault alla televisione olandese.
Esso riguardava il ruolo della giustizia ed il potere nella natura umana.
La sua prima parte fu dedicata alle origini del sapere ed ai modelli di ricerca che i due studiosi adattano nelle loro discipline..
Tuttavia Chomsky vi anticipa una osservazione che riguarda nuovamente i processi di individuazione nella personalità umana.
Nella seconda parte del dibattito furono discussi temi prettamente politici con opinioni discordanti tra i due studiosi.
Un altro studioso da tenere in debita considerazione è Borges che tenne molte conversazioni col poeta Alifano su tematiche quasi tutte di natura letteraria ed Eizeberg
Col passare degli anni abbiamo assistito ad un mutamento socio economico nel mondo:
da quello tecnologico a quello economico dove persiste un divario tra ricchi e poveri di un determinato paese e tra paesi ricchi e paesi poveri
Sono aumentate le tasse che hanno colpito in maniera particolare le classi meno abbienti ma è aumentato il tasso di scolarizzazione in particolare giovanile.
Un tempo solo i ricchi potevano studiare ed ambire a carriere alte.
Oggi invece è tutto diverso ma è aumentata la disoccupazione con conseguente frustrazione delle aspettative di un giovane.
Per non parlare del problema della sanità che si rivela disfunzionale anche negli Usa dove per usufruire di una forma di assistenzialismo a livelli di eccellenza, occorre avere una polizza assicurativa, anche se i presidenti compreso Obama, hanno cercato di risolvere questo problema.
A livello politico siamo passati dal periodo delle dittature a quello di una democrazia pluralista, al crollo delle ideologie e la conseguente fine del Comunismo nei paesi dell’Est.
Sono un lontano ricordo le idee di K. Max, Che Guevara citato anche nel libro e Olaf Palm, che propugnavano una società eguale dove era blandita ogni forma di diseguaglianza.
Oggi purtroppo in ogni parte del mondo vi è una forte diseguaglianza tra le classi sociali con una classe ricca, una che a malapena riesce a far fronte ai propri bisogni ed una povera che vive di stenti
Biagio Gugliotta
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