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San Severino Lucano, presentazione del libro: ‘Nicola Sole che non ti aspetti’

3/01/2025

Il 30 Dicembre, presso la Sala Consiliare “Rosario La Sala” del Comune di San Severino Lucano, si è svolto l’incontro con gli autori del testo: “Nicola Sole che non ti aspetti”. A fare gli onori di casa, sono stati, la Presidente dell’Associazione Culturale Myositis, Maria Marino, il Presidente della Pro Loco Pollino, Michele Mitidieri ed il Sindaco, il Dott. Giuseppe Ciminelli. Tra i presenti, vi erano anche gli amici dell’Associazione Myositis, che con gran cura hanno organizzato la serata. Ad introdurre e commentare gli interventi nel corso della presentazione, è stata la Prof.ssa Daniela Nicolai, che grazie alla sua professionalità, ha condotto sapientemente l’evento.

L’incontro si è aperto dando una risposta al perchè Nicola Sole non venga studiato nelle Scuole. A porsi l’interrogativo è stato proprio il Sindaco di San Severino Lucano, il Dott. Ciminelli. Il Prof. Gazzaneo, ha spiegato ai presenti, come lo stigma ideologico, cioè il segno distintivo di disapprovazione, di Francesco De Sanctis, abbia demolito la figura di Nicola Sole, tanto da determinare una “violenta” esclusione ideologica dalla storia della letteratura italiana. Inoltre è stato attribuito un vizio culturale, quasi una “lentezza” alla Basilicata che si può superare, solo, studiando le opere di Nicola Sole, che hanno grande profondità a differenza di quanto affermato da tempo. Gazzaneo è convinto che prima di Carlo Levi, ci siano state “vie culturali” nostre, appartenenti alla Basilicata, riferendosi a Sole. Tra le sue caratteristiche poetiche, evince la solidarietà o “Solidarismo” di provenienza Cattolico-Cristiana. Infatti, durante il “grande terremoto” del Dicembre 1857, calamità che distrusse molti paesi della Val d’ Agri. Sole, ha istituito una raccolta fondi, una colletta, consegnata poi agli sfollati. Definito visionario da molti storici, nel canto “profetico” “Al Mar Jonio”, non vedeva le lande, le paludi realmente esistenti, ma intuiva prima di tutti, l’avvento della riforma agraria e la trasformazione di quei terreni in coltivazioni rigogliose, che avrebbero prodotto in futuro, lo sviluppo del Metapontino.

Ad analizzare i versi dell’intellettuale Senisese, è Maddalena Bellusci, studentessa di Medicina e Chirurgia, appassionata delle sue liriche, che in maniera accurata ci ha proposto quali siano stati i pensieri e le emozioni dell’autore. Leggendo l testi si evince, una ricchezza di significati e non solo. Sono presenti incoraggiamenti, rivolti soprattutto ai giovani, affinché possano superare i confini concettuali e ricercare la vera essenza di ogni piccola cosa.
Nel cantico “PEL FILO ELETTRICODEI DUE MONDI” viene descritta un’epoca di conquiste, progetti, realizzati da menti brillanti di tecnici ed Ingegneri, che hanno realizzato il sogno di annullare le distanze tra l’America e l’Europa,collegate telegraficamente. In questa occasione non manca una profonda riflessione sulla schiavitù presente America, condizione che verrà proposta in un altra opera. Continuando nella lettura, ci si accorge dell’ esaltazione della parola, che nascendo dalla parte più intima di ognuno di noi, se fosse seguita da opportuni fatti potrebbe cambiare le cose, migliorarle. Traspare quindi una preghiera, una speranza rivolta al “verbum,” che non lasci esclusa alcuna gente, dando a tutti le stesse possibilità per raggiungere gli obiettivi. E’ presente, quindi, il concetto di equità, a lui molto caro ed ammette che ci siano differenze sociali, che vanno accettate e non devono impedire la realizzazione dei nostri progetti. Vanno superate, con grande apertura mentale e con amore, inteso come rispetto verso gli altri.

La Prof.ssa Nicolai introducendo l’aspetto giuridico, del personaggio storico, si sofferma perché profondamente colpita, dalla sensibilità di un uomo, riguardo ad un abuso che si è consumato nei confronti di una donna, elemento debole.
L’avvocato Pasquale Carluccio, concordando pienamente con le parole della moderatrice, ammette di aver trovato negli atti esaminati, ancora una volta l’essere visionario, e quindi una grande modernità di pensiero. Come successo altre occasioni, aveva visto quello che gli altri non vedevano. Si fa riferimento, in particolare, alla causa Pavese, in cui era avvocato difensore di una giovane donna, Giulia Pavese, appunto, che per impedire un abuso da parte del suocero ne cagionò la morte in maniera involontaria. All’epoca l’accusa ed il processo riguardavano il reato di omicidio. Il giurista lucano, in questa causa, convinse i giudici che si trattasse di legittima difesa, in quanto la violenza, se fosse avvenuta, avrebbe ”ucciso moralmente” la donna e perciò ci fu l’assoluzione. Difatti, una donna vittima di tale violenza, perderebbe la dignità e questo significherebbe ucciderla.
L’incontro si è concluso con la riflessione, amara, che Nicola Sole pur essendo un uomo, ai suoi tempi, già nutriva rispetto per le donne considerate da altri “esseri da sottomettere” e per dar voce a questa tesi, non ebbe paura di perdere il suo ruolo da giurista. Invece, la nostra società moderna, solo nel 1996 (dopo il proceso per massacro del Circeo) ha ritenuto lo stupro, reato contro la persona e non più reato contro la morale, come sottolineato dall ’avvocato Carluccio.

Rosanna Viceconti













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