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Recensione di “Communitas” di Caro Bordoni |
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15/02/2013 | Nel libro intervista “Communitas” di Caro Bordoni al sociologo Barman edito dalla Casa Editrice Aliberti, si parla della comunità nel senso etimologico del termine dove gli individui vivono insieme condividendo i loro beni e sottostando talvolta a regole ferree, a differenza di chi vive fuori.
Dal concetto di comunità, si passa a parlare della società che ha subito dei cambiamenti dove si è passati da una società più umana ad una più fredda e sclerotizzata complice anche i ritmi di vita che rendono la società più nevrotica.
Questi mutamenti sono stati avvertiti dai giovani alle prese con Internet l’Ipad e Facebook considerandoli una sorta di panacea nei confronti dei genitori con i quali non dialogano più come una volta.
Non c’è più il rispetto dell’altro e quindi sono caduti i valori basilari che sono alla base del corretto vivere quotidiano.
Nel libro si parla anche della differenza tra il contatto umano e quello in rete in quanto, grazie alla tecnologia informatica si può comunicare a distanza soprattutto si parla degli operai che tendono a scomparire e dei precari, cavallo di battaglia dei governi del nostro paese che purtroppo non è stato ancora risolto.
Sono molti i problemi della nostra società che i politici spesso non sono stati in grado di risolverli e di tradurre in fatti concreti, le promesse elettorali.
Per non parlare del fenomeno dell’immigrazione che cresce sempre di più.
Spesso noi siamo costretti per ragioni di lavoro a trasferirci in un'altra città o nazione dove instauriamo delle nuove relazioni ed interagiamo con un determinato tessuto sociale.
Noi nasciamo in un determinato posto e ciò dipende dal destino ma non sappiamo dove andremo a vivere e creare delle relazioni sociali che sono alla base del corretto vivere di un individuo.
Nella società in generale esistono i ceti medi che devono lottare per raggiungere certi traguardi e conservarli e non si sa se i loro eredi riusciranno a conseguire o meno gli stessi obiettivi, e l’aristocrazia i cui privilegi sono ereditari.
E’ davvero una società complessa quella preconizzata dal Sociologo che ha teorizzato la società liquida molto frammentata dove esiste un croguolo di ceti che si diversificano tra di loro per cultura, censo e ceto sociale.
Purtroppo esistono anche fasce deboli emarginati da un determinato contesto sociale che vivono ai margini della povertà.
In conclusione, possiamo affermare che, l’esile volumetto, offre importanti piste di riflessione su un mondo alla deriva come documentano continuamente i media ed i Social Network.
Biagio Gugliotta
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