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Real Marsico di “La costruzione della libertà” |
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17/01/2013 | Il libro scritto nel 2012 di Roberto L. Blanco Valdes “La costruzione della libertà” edito dalla Casa Editrice “Rubbettino”, analizza il lungo e faticoso processo storico in cui è stata costruita la nostra libertà mediante le Costituzioni approvate nei vari stati europei alla fine del XVIII secolo.
In questo periodo furono approvate la Costituzione degli Stati Uniti d’America nel 1776 un vero capolavoro di ingegneria costituzionale e la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo in Francia dove vengono inserite libertà della persona considerate sacre ed inviolabili.
Dopo aver esaminato la rottura storica con l’assolutismo che aveva concentrato il potere nelle mani del monarca assoluto soffocando ogni forma di libertà dell’individuo come la libertà di espressione del pensiero, il libro affronta con dovizia di particolari il passaggio da questa forma di stato a quella di stato liberale dove si assiste alla tripartizione dei poteri preconizzate da Mauntesqueau nell’Esprit de Loi.
Col passare degli anni molti altri stati hanno adottato una costituzione in cui fossero sanciti i diritti di libertà come il nostro paese nel 48’ che sostituisce lo Statuto Albertino, dopo la parentesi fascista che aveva soppresso ogni forma di libertà.
Persino molti stati europei che hanno conservato la Monarchia, hanno adottato una costituzione basata sui diritti inviolabili della persona con il beneplacito del Re operando una vera e propria parlamentarizzazione della monarchia.
Non dobbiamo dimenticare come si evince dal libro, che il passaggio dall’ assolutismo più recente, come il Fascismo in Italia, il Nazismo in Germania ed il Comunismo nella ex Unione Sovietica è stato duro e prima che si addivenisse ad un regime più liberale sono trascorsi diversi anni.
Il Comunismo in questa Nazione ne è un caso eclatante in quanto è stato longevo ed è crollato solo nel 1991 anche se Gorbacev aveva cercato di operare dei cambiamenti nel paese dandogli una qualche parvenza di democrazia.
Il libro si conclude con un utile quadro sinottico sulle grandi tappe del costituzionalismo e rappresenta un utile strumento per capire il sacrificio dei nostri Padri fondatori delle varie carte costituzionali hanno dovuto fare per offrire ai vari paesi un regime più democratico dove fossero riconosciute le libertà e rispettata la dignità della persona spesso obnubilata dai regimi assoluti.
Biagio Gugliotta
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