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Pasquale Critone: ''Il tesoro sacrilego'' si conferma romanzo di grande successo |
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21/04/2020 | A seguito del riconoscimento più ambito per uno scrittore italiano, ovvero la partecipazione come candidato al “Premio Strega 2020”, riservato a soli cinquantaquattro libri selezionati dai maggiori esperti del settore, “Il tesoro sacrilego” di Pasquale Critone, continua, in maniera incessante, a conquistare le simpatie non soltanto dei critici di letteratura di livello interzonale ma, anche di coloro che si accingono a leggere un libro, con la speranza che questo possa in qualche modo trasmettere, curiosità, passione, coinvolgimento e perché no, spensieratezza. Nel romanzo del prof. Critone, maestro di filosofia e originario di Sant'Arcangelo (PZ), è bene sottolineare come tutte queste emozioni, sono facilmente riscontrabili e vediamo un po' il perché. Il genere, lo diciamo da subito, è “Giallo” e si basa su un furto di oggetti sacri e della maledizione che ne può essere generata a seguito della sottrazione dei beni divini presenti nelle chiese. I due protagonisti principali, quelli che danno origine ad una serie di eventi che rappresentano la struttura dell’opera, Giovanni e don Pancrazio, sono accecati dall’avidità della ricchezza, a tal punto da far commettere loro quello che per la comunità è il più grave dei delitti: il furto del tesoro della Madonna Addolorata. Entrambi vivranno inizialmente nel lusso e nello sfarzo, negli agi e nelle raffinatezze, ma successivamente le loro famiglie saranno punite e travolte dal destino. La loro stessa vita sarà segnata da disgrazie e sofferenze tali da costringerli al pentimento e alla riparazione. Il romanzo storico, visto che fa riferimento a date ben precise, parte dagli anni trenta e gli inizi della seconda guerra mondiale a Sant'Arcangelo, fino ad arrivare al duemila e sviluppa in seguito, in altre parti del mondo come Bari, Milano Buenos Aires, Ushuaia, ultima città abitata nella terra del fuoco e non solo. La lettura di questo romanzo permette al lettore di calarsi in un ambiente che è quello tipico di una comunità del mezzogiorno d’Italia negli anni della storia narrata. Consente di vedere da vicino, come spettatori interessati, i personaggi i luoghi e i costumi della comunità nel tempo in cui si svolgono i fatti narrati. Dà inoltre il modo di assistere con nostalgia o curiosità, a seconda dell’età del lettore, allo spettacolo quotidiano e diffuso della vita dei ragazzi del popolo che si divertono a rincorrere il postale nel tratto di strada in salita per arrampicarvisi e farsi trasportare. Mostra le differenze sociali e culturali all’interno della comunità, con i più deboli, soprattutto i braccianti sempre alle prese con la povertà e la precarietà. Offre una panoramica del clima culturale di quel tempo, povero assai, con la classe borghese che si costruisce il suo circolo culturale, ma solo per prendere le distanze, anche fisiche, dal resto del popolo e, fa respirare il caratteristico clima dei negozi dei barbieri di paese, veri e propri salotti del popolo dove ogni pettegolezzo aveva voce e che spesso diventavano anche accademia popolare per l’apprendimento della musica. Insomma un romanzo di 288 pagine tutto da leggere e scoprire, dato che l'autore non ha mai voluto svelare se, i personaggi e le storie narrate sono realmente vissuti o accaduti e, soltanto attraverso la lettura del libro, ognuno potrà trarne le proprie conclusioni. Critone ha spesso affermato di aver voluto, attraverso il suo romanzo, rendere omaggio alla sua terra di origine e che l'anima di questo libro è, la passione. “Il tesoro sacrilego” non è stato autofinanziato dallo scrittore, ma da una casa editrice ed è facilmente acquistabile in tutte le cartolerie ed edicole di Sant'Arcangelo (PZ), presso “La Feltrinelli”, su “Amazon”, “IBS libri”, librerie universitarie ed altri siti del settore.
Carlino La Grotta
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