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La lingua dei nonni, ‘l’arbëreshe’, tra i banchi di scuola |
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11/11/2019 | L’istituto Comprensivo “ Nicola Sole” nell’applicazione dell’autonomia scolastica riporta tra i banchi di San Costantino Albanese la lingua arbëreshe , la lingua degli esuli dai territori balcanici sud - occidentali, in seguito alla migrazione avvenuta nell'anno 1534. Nonostante il riconoscimento di lingua di minoranza etnico linguistica (legge n.482 del 15 .12.1999) il rischio di estinzione è sempre alto ed a partire da questa consapevolezza che il Dirigente Scolastico Francesco D’Amato, con il supporto delle insegnanti Nicolina Larocca e Angelina Salerno ha deciso di far rivivere la lingua e l’identità arbëreshe dei padri fondatori di San Costantino Albanese. All’iniziativa hanno aderito con entusiasmo i genitori degli alunni, che hanno sottoscritto un documento a sostegno dell’iniziativa, e il Comune, in persona del sindaco Renato Iannibelli, che con delibera di Giunta n. 74 del 17.10.2019 ha dato il proprio patrocinio e sostegno al progetto. Con l’obiettivo di agevolare e seguire il percorso di scoperta e salvaguardia identitaria delle radici locali, l’Istituto , ha deciso di dedicare un’ora alla settimana all’insegnamento della lingua arbëreshe coinvolgendo le classi della scuola primaria del piccolo centro della valle del Sarmento. Le attività che verranno proposte mireranno a rendere i bambini capaci di fare un breve dialogo, di leggere e di scrivere frasi o un semplice testo; recuperare tutto il bagaglio culturale e lessicale dei nonni (espressioni, modi di dire, favole, storie, proverbi…); farli partecipare a tutte le manifestazioni culturali, organizzate sul territorio, eseguendo i canti e il ballo tradizionale con la zampogna. L’apprendimento della lingua avverrà in modo graduale e piacevole: si darà ampio spazio a giochi, a rappresentazioni grafiche, a dialoghi, a interviste ad anziani e ad un continuo confronto fra le due lingue (italiano – arbëreshe). Tutto questo con l’obiettivo di recuperare la lingua della parte meridionale del paese delle aquile e di usarla per comunicare così da riconquistare identità e tradizioni che possono contribuire a uno sviluppo turistico e socioeconomico di una piccola comunità del Parco Nazionale del Pollino. |
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