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La guardia di finanza nella grande guerra 1915 – 1918 |
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21/12/2018 | La guardia di finanza nella grande guerra 1915 - 1918 Le celebrazioni del centenario della 1° guerra mondiale hanno rappresentato un momento di riflessione, a volte distaccato se non proprio astratto e generalizzato, degli eventi bellici, dei loro effetti in termini di perdita di vite umane e dei risvolti socio-economici, oltreché storico-politici del conflitto. Tuttavia, la grande guerra fu per l’Italia ciò che non era stato il Risorgimento: costituì, di fatto, la nascita di una nazione del popolo. Nelle trincee, nelle battaglie attraverso sofferenze e privazioni, si trovarono a combattere, a vivere e morire insieme generazioni di giovani di tutta la penisola, sovente di eterogenea estrazione sociale e culturale. Perché il ricordo ed il rispetto che si deve a migliaia di piccoli ma straordinari “eroi” non venga mai meno e soprattutto, perché continui a vivere in noi il loro spirito, la loro stupefacente e commovente umanità, la Guardia di Finanza intende rinnovare la memoria dei propri (spesso dimenticati) caduti. Le fiamme gialle parteciparono, infatti, al 1° conflitto mondiale con 20 battaglioni mobilitati (circa 12.000 uomini impiegati direttamente in combattimento lungo il fronte nord-orientale), mentre i restanti 20.000 militari vigilavano le coste e le altre frontiere terrestri; complessivamente nelle operazioni di guerra perirono 2.392 finanzieri, mentre i feriti e mutilati ammontavano ad oltre 2.600 unità. La relativa esiguità dei numeri, rispetto alle complessive cifre dello sforzo bellico, non deve però offuscare il valore di ogni singola e preziosa vita, come quella del S. Brigadiere lucano LAMONEA Emilio (di Brindisi di Montagna), caduto sul Freikofel (Friuli) insieme a decine di suoi commilitoni che resistettero, lungo le cime alpine, alle offensive nemiche. Proprio i finanzieri del 2° Battaglione, nei pressi del ponte di Brazzano sul fiume Judrio (tra Cividale e Cormons) esplosero i primi colpi della guerra (il 23 maggio 1915) contro le truppe austro-ungariche intenzionate a minare e far saltare detta struttura. I militi della Guardia di Finanza hanno preso parte alle principali battaglie dell’evento bellico: sull’Asiago, sul monte Podgora, sul monte Croce Carnico compiendo gesti di coraggio e resistenza che vanno oltre ogni immaginazione, perché caratterizzati da indicibili stenti per il freddo e la fame e perché, come vedette e guardie di confine, non potevano arretrare dinanzi al nemico, anche a costo della propria vita. Ancora oggi il Corpo celebra la propria festa nazionale il giorno 21 giugno per ricordare l’impresa dei finanzieri del VII Battaglione che, nella c.d. battaglia del Solstizio del 1918, costituirono le teste di ponte per la decisiva avanzata delle divisioni di fanteria lungo il Piave e la determinante sconfitta dell’esercito austriaco. Di questo temperamento e di questa umile forza, di questa storica e tenace missione al servizio della nazione, la Guardia di Finanza è non solo testimone, ma tutt’ora tangibile esempio. L’approssimarsi della fine dell’anno, celebrativo dei 100 anni della fine della GRANDE GUERRA, rappresenta infine l’occasione per rivolgere agli organi d’informazione ed a tutti i cittadini grati e calorosi auguri per le festività correnti. |
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