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La sanità svenduta alle assicurazioni in un libro di Carraro e Quezel |
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13/10/2018 | Il libro di Francesco Carraro e Massimo Quezel “Salute S.p.A.” di 240 pagine, edito da Chiarelettere ed acquistabile al prezzo di 15 euro, racconta la storia di un delitto perfetto, perpetuato dal bene più prezioso per ciascuno di noi: la salute, fondamentale presupposto della felicità, senza il quale ogni altro bisogno o interesse perde importanza.
E’ il cardine stesso della vita il “valore supremo”. Non a caso la nostra Carta Costituzionale, al primo comma dell’articolo 32, fa riferimento alla sua rilevanza sia sul piano privato sia sociale.
Per i Padri Costituenti la salute non è solo una questione legata al singolo cittadino: lo Stato ha il dovere di tutelarla per garantire il benessere generale e le migliori condizioni di convivenza.
Nel libro si affronta anche il problema della malasanità quale esito inestricabile di una cattiva politica e l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale nel 1978.
In sostanza la malasanità è solo l’alibi per proporre una cura peggiore del male e, insieme il sintomo di una crisi del sistema, che è non solo economica ma piuttosto di costume, cultura e soprattutto di coscienza.
Tuttavia le condizioni per migliorare la sanità ci sarebbero, ma la classe dirigente e l’opinione pubblica hanno preso un’altra strada e sono le grandi compagnie a spianarla che non sono più disposte ad assicurare né medici, né strutture ospedaliere.
Il libro nel suo complesso scritto con un linguaggio ben fruibile al lettore offre importanti spunti di riflessione sulla malasanità italiana.
Biagio Gugliotta |
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