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Arena Sinni: alle porte di una nuova estate cancelli ancora chiusi

17/05/2023



In Basilicata è esistita una stagione, non molto lontana, in cui la Magna Grecia non era soltanto un riferimento geografico e storico da promuovere e raccontare attraverso i segni sopravvissuti ai secoli di ritrovamenti archeologici, toponomastica, abitudini e architetture.


La ‘’Magna Grecia’’ diventò un brand da raccontare anche in territori in cui, fino a quel momento, erano stati altri i fuochi della narrazione. La stagione è la stessa dei ‘’macroattrattori’’, un parolone forse poco aggraziato che indicava (e indica) un progetto (spesso una infrastruttura) che serva ad accellerare i flussi turistici in un determinato territorio. Nacque così l’Arena Sinni, su una delle sponde dell’invaso di Montecotugno a Senise.


Finanziato con i fondi destinati al turismo del Programma Speciale Senisese (circa 5 milioni), prevedeva la costruzione di un grande anfiteatro capace di contenere 2500 spettatori incantati dal racconto, farcito di effetti sonori, luci e cascate d’acqua, dello sbarco dei Greci. Nel 2014 la posa della prima pietra; l’Arena aprì ufficialmente i battenti nell'estate del 2016 con lo spettacolo ''Magna Grecia- Il mito delle origini''. Due stagioni, una presenza di pubblico oggettivamente al di sotto delle aspettative (la prima stagione fu segnata anche dal maltempo) ed una terza stagione mai realizzata. Nel 2018 l'amministrazione comunale guidata da Rossella Spagnuolo, volle rilanciare l'Arena con spettacoli di varia natura che riuscirono a riportare il pubblico sulle gradinate.


Da allora, però, i cancelli sono chiusi fatta eccezione per casi più unici che rari (nel 2019 un laboratorio artistico e un anno fa il concerto di Gianluca Grignani). E’ vero: la pandemia ha sospeso tutto. Ma ora? ‘’Anche quest’anno, come l’anno scorso, ho inviato una richiesta alla Regione Basilicata per chiedere di rilanciare l’Arena- ci dice il sindaco di Senise Giuseppe Castronuovo- Questo per vedere, anche in base alla disponibilità di bilancio, la ripresa delle attività. Il presidente Bardi si è detto interessato e disponibile nell’ottica di un rilancio della rete dei macroattrattori.


La priorità sarebbe effettuare interventi di manutenzione per poi riaprire agli spettacoli e siamo anche in contatto con possibili gestori. Vedremo’’. Sotto le gradinate, nei magazzini, ci sono ancora i costumi di scena, le attrezzature e il ''parco macchine di alta tecnologia'' che avrebbero dovuto accompagnare gli spettacoli. Nel marzo del 2018, il potente flusso d'acqua del Sarmento che cominciò ad arrivare grazie alla messa in funzione (dopo oltre 30 anni) dell'adduttore, erose la parte laterale dell'area adibita ai parcheggi, portando alla chiusura di uno degli ingressi. Il progetto cominciò ad essere concepito all’inizio del nuovo millennio e nel 2009, nel corso di una serie di presentazioni e incontri pubblici, cominciò a prendere forma. Fino alla gara d’appalto indetta dal Comune e all’inizio dei lavori nel 2014.


 


Nel frattempo si sono succeduti due sindaci (Castronuovo è tornato dopo due mandati) e un commissario straordinario che, nel 2019, lanciò anche un appello rivolto a possibili gestori o agenzie di spettacolo, per riutilizzare lo spazio. Ma i greci sono rimasti al largo. E non solo loro.


 


Mariapaola Vergallito




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