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Lauria, un anno dalla morte di Giovanna. Il sindaco: ‘Si faccia piena luce sulle responsabilità’

16/12/2020



Domenica era trascorso esattamente un anno dalla tragedia del PalaAlberti di Lauria e, oggi, ricorre il primo triste anniversario dalla morte, a soli 28 anni, di Giovanna Pastoressa. Giovanna era deceduta all’Ospedale San Carlo di Potenza, dove era stata ricoverata d’urgenza in quella drammatica notte del 13 dicembre, quando rimasero feriti gravemente altre 6 persone. La tragedia fu provocata dal distaccamento di una parte della copertura del Palazzetto che, spinta dalle forti raffiche di vento, sfondò il tetto della vicina palestra dove sia allenava Giovanna insieme con coloro che sarebbero rimasti feriti. La sofferenza della famiglia di Giovanna, che aveva autorizzato l’espianto degli organi, è ancora tanta e lo si capisce chiaramente dalle parole del padre, il signor Domenico, che abbiamo contatto per un ricordo, un pensiero o qualsiasi cosa ritenesse opportuno dire.
“La ringrazio tanto, ma ancora non ce la sentiamo di parlare”, ci ha risposto con voce gentile ma immediatamente rotta dall’emozione nel momento in cui abbiamo pronunciato il nome della figlia.
“Come è facile immaginare è una data che ci ha segnati profondamente - ha osservato il sindaco Angelo Lamboglia - anche perché c’è di mezzo una struttura comunale e noi abbiamo bisogno che si faccia piena luce sulle responsabilità. Se non ci riusciamo, allora non avremmo compiuto fino in fondo il nostro dovere, ma so che l’incidente probatorio sta procedendo in modo spedito”.
L’area è ancora sotto sequestro, in attesa che la titolare del fascicolo dichiari chiuse le indagini.
“Stiamo aspettando che arrivi il dissequestro anche per ritrovare una parvenza di normalità - ha aggiunto il primo cittadino lauriota - purtroppo è venuta meno una vita umana, ed io sono vicino alla famiglia così come lo sono ai familiari delle vittime di ogni disgrazia. Ribadisco la necessità che si faccia piena luce sulla vicenda e che si torni ad una normalità che, tuttavia, non potrà più essere tale perché questa perdita ha colpito tutta la nostra comunità”.
L’incidente probatorio è ancora in corso, al termine la pm Rossella Colella si esprimerà circa il rinvio a giudizio, o meno, degli indagati che sono una decina in tutto, tra progettisti, costruttori e responsabili del cantiere. Tra questi anche l’ex sindaco di Lauria Gaetano Mitidieri, in qualità di progettista strutturale dell’impianto che fu inaugurato nel 2009. Inoltre, come ha scritto il Quotidiano del Sud, nel mirino della Procura della Repubblica di Lagonegro sono finiti: un architetto di Latronico; i responsabili comunali del cantiere (di cui uno attualmente in comando alla Regione Basilicata e l’altro in pensione), un ingegnere in quanto progettista di fatto, due imprenditori cosentini (della ditta esecutrice e del cemento armato), il progettista della copertura e il legale rappresentante di un’altra società. In base a quanto riportato nella perizia dei tecnici incaricati dalla Procura - gli ingegneri Luciano Rosati, Giuseppe Giannattasio e Cristoforo Demartino - sembra che la copertura sarebbe stata montata male e “in assenza di autorizzazione”.
Sempre secondo i consulenti, il distacco sarebbe stato provocato “dalla rottura della parte superiore delle forcelle in cemento armato che servivano ad alloggiare le travi principali in legno lamellare”, ma “l’azione del vento non sarebbe stata in grado di sollevare la copertura” mentre si sarebbero verificati “una serie di errori ed omissioni che hanno caratterizzato indistintamente le fasi di progettazione, realizzazione e di controllo dell’opera”.
Le ipotesi di reato più gravi formulate sono disastro, omicidio e lesioni colpose.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it




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