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Il sambuco di Chiaromonte al Salone del gusto di Torino.

 Grande successo per il Sambuco di Chiaromonte, protagonista al Salone del Gusto di Torino dal 23 al 27 ottobre 2008.

Oltre 180.000 persone hanno visitato le esposizioni.

Per noi si è trattata della prima esperienza al Salone del Gusto 2008 è stata concomitante con la promozione della condotta slow food “Pollino Lucano”, perciò è stata particolarmente significativa. Per noi, questa manifestazione è stata una grande e proficua vetrina che avrà  sicuramente ricadute positive.  Ciò che ci ha colpiti è stato il pubblico, che, rispetto alle altre manifestazioni fieristiche a cui partecipiamo, è molto più curioso e attento: vuole conoscere qualità, caratteristiche, varietà e abbinamenti dei prodotti che proponiamo. 

Il Salone 2008 è andato molto bene, devo ammettere, che questa partecipazione ha accresciuto il nostro entusiasmo, perché i nostri prodotti al sambuco, liquore e marmellata, hanno ottenuto numerosi riconoscimenti anche dagli stranieri.

Secondo me, Slow Food è uno straordinario fenomeno culturale. Io, da agronomo, sono convinto che l'agricoltura italiana debba tradursi in tutela del paesaggio e qualità del prodotto, perché sul piano delle quantità noi non potremo mai misurarci con le produzioni degli Stati Uniti e dei Paesi emergenti. Interprete di questa necessità di cambiamento è Slow Food. Il fatto che, al Salone del Gusto, sia intervenuta moltissima gente testimonia come Slow Food abbia colto nel segno. Se per secoli l'obiettivo dell'agricoltore era produrre tanto al minor prezzo, ora – e la fiera a Torino lo ha dimostrato – è in atto un cambiamento nell'agricoltura italiana e nell'atteggiamento dei consumatori. E' un punto di svolta: la qualità diventa la priorità, qualità che interessa – in primis – i consumatori più attenti.

 Il salone del gusto è stata una vetrina internazionale che ci ha permesso di diffondere l’immagine e la conoscenza del sambuco a persone di tutto il mondo, essere presenti al salone del gusto e far parte del circuito slow food era un obiettivo che ci eravamo posti quando abbiamo costituito l’associazione “amici del sambuco di chiaromonte Pasquale Battista” nel marzo del 2007 e che abbiamo raggiunto dopo solo un anno e mezzo; ringrazio tutti quelli che con la loro passione e dedizione hanno contribuito a realizzare ciò.

La presenza al salone del gusto con slow food e terra madre deve essere un punto di partenza e non di arrivo, adesso è necessario continuare  nel lavoro di promozione e valorizzazione affinché il sambuco di Chiaromonte possa rappresentare concretamente la base di partenza per il potenziamento del turismo eno-gastronomico del nostro paese e del nostro territorio. 

Il salone del gusto non è  stata solo una fiera del mangiar bene, ma anche, soprattutto, un luogo in cui  imparare a scegliere un prodotto alimentare, conoscendone la storia, l’impatto sulla salute del consumatore e sull’ambiente, l’importante ruolo del produttore: per dare il giusto Valore al cibo.

Ritengo che questa strategia di promozione culturale dell'alimentazione legata alla qualità, alla cultura, alla gastronomia, ai territori possa essere, per i nostri produttori, una leva in più per vincere la concorrenza, sempre più di massa e legata al costo di produzione. Nelle nostre comunità del cibo non possiamo competere in termini di costi, ma possiamo eccellere nella cultura della qualità.

Al Salone del Gusto e  a Terra Madre 2008, attraverso un percorso guidato, tra pannelli ed esperienze sensoriali, abbiamo potuto scoprire il mondo che sta dietro a quello che mangiamo, e potuto imparare a “valutarlo”, da come si coltivano cereali e frutta e si allevano i bovini, a come si legge un’etichetta: essere co-produttori significa essere consumatori responsabili e attenti, parte integrante del processo produttivo del cibo.

Grazie all’Ente Parco Nazionale del Pollino, all’Alsia e alla Condotta Slow Food Pollino Lucano, che hanno reso possibile la partecipazione del Sambuco di Chiaromonte, con il liquore e la marmellata, alla grande kermesse del salone del Gusto.

 Vincenzo De Santo

Presidente Associazione Amici del Sambuco di Chiaromonte “Pasquale Battista”

Presso il Caffè Letterario di Slow Food, Donadio Domenico, ha presentato ad un pubblico di curiosi attenti alle peculiarità gastronomiche e culturali che il territorio del nostro Paese offre, il liquore al sambuco e la marmellata.

 

 

 

 


 

L´Associazione "Amici del Sambuco - Pasquale Battista" di Chiaromonte
in collaborazione con l'Amministrazione Comunale  

presenta

VIª Sagra del Sambuco

3- MAGGIO 2008 Chiaromonte (Pz) 03/05/2008 – P.za Garibaldi

Video IV edizione della manifestazione

 Programma della manifestazione: 

ORE 16.00:Centro Visite del Pollino  Incontro-dibattito con esperti erboristi, gastronomi, artigiani e rappresentanti dei mass- media illustreranno le possibilità di impiego del Sambuco, le sue proprietà ed i molteplici usi che se ne possono fare. All’interno dell’incontro verrà presentato il libro “Il Sambuco – Segreti e virtù di una pianta antica” a cura delle autrici. 

ORE 18.00: Piazza Garibaldi         Verranno presentate e premiate, da un’apposita giuria le migliori pietanze preparate con il Sambuco.     

ORE 20.00:  Piazza Garibaldi             Festa popolare con musica e stands, ove sarà possibile degustare preparati a base di sambuco (frittate, torte dolci e salate, liquore, formaggio, ecc.).

Per ulteriori informazioni: sambucochiaromonte@libero.it

oppure 3384722847 Cicale Nicola (addetto stampa)


ASSOCIAZIONE “AMICI DEL SAMBUCO – PASQUALE BATTISTA” Via Giovanni di Giura, 4 – 85032 Chiaromonte (Pz)
Riprendendo una secolare tradizione culturale e gastronomica propria del suo territorio, nasce a Marzo del 2007, l’associazione culturale “Amici del Sambuco di Chiaromonte – Pasquale Battista”. L’iniziativa è il primo, e per ora unica, consesso nella Regione Basilicata ed aderisce, per statuto, alla Società Cooperativa Copollino a r.l. tra i produttori agroalimentari del Parco Nazionale del Pollino. Un collegamento tra gli usi che della pianta facevano gli anziani e quello che potrebbe rappresentare il futuro. L’associazione “Amici del Sambuco di Chiaromonte – Pasquale Battista” è stata voluta per tutelare, promuovere, valorizzare e commercializzare il Sambuco di Chiaromonte con un approccio di filiera coerente con la strategia di sviluppo della Regione Basilicata e del Parco Nazionale del Pollino. Scopo primario è l’assistenza e la difesa della raccolta del sambuco, garantendo la rintracciabilità della materia prima. A questo primo passo si aggiungeranno le tappe successive atte a valorizzare e diffondere il consumo del sambuco con il Marchio del Parco Nazionale del Pollino, nonché del logo proprio dell’Associazione, e successivamente avviare iniziative volte alla promozione e commercializzazione del prodotto in manifestazioni ed iniziative fieristiche. L’obiettivo finale, anche se piuttosto ambizioso, è l’inserimento dell’Associazione e di tutti i suoi partecipanti, nel circuito dello “Slow Food”. A livello locale si è pensato all’istituzione di una “Via del Sambuco di Chiaromonte” allo scopo di valorizzare tutte le risorse enogastronomiche legate al sambuco, e come succede da alcuni anni, il secondo Sabato di Maggio vi sarà la Sagra del Sambuco (quest’anno motivi indipendenti dalla nostra volontà ci hanno portato occasionalmente, ad anticipare la manifestazione al primo Sabato di Maggio). Al momento si è già ottenuta l’approvazione del disciplinare tecnico per la certificazione del liquore, ottenuto per infusione, e della confettura, derivante dalla lavorazione delle bacche del sambuco; questi prodotti sono inseriti nel paniere del Parco Nazionale del Pollino. Il convivio è intitolato a Pasquale Battista, una persona che ha fatto dell’erboristeria una filosofia di vita; scomparso di recente, ha sempre dato il suo personale apporto ad iniziative simili, partecipando anche in prima persona a convegni in cui le erbe ed i suoi derivati erano tema di discussione e di confronto.



IL NOTIZIARIO DEL SAMBUCO

UN FIORE CHE SEGUE L´UOMO IN CUCINA ED IN FARMACIA?... SARÀ MICA UNO
SCHERZO !




La Storia
La sua storia è antica, tanto lontana che l´uomo vede svanire i propri ricordi: al tempo delle pietre esisteva.
Da remoti scritti si legge che il nome del Sambuco derivava da uno strumento musicale triangolare a corde che usavano gli antichi romani e greci, la "Sambuca".
Questa pianta magica, alquanto inquietante, è chiamata albero del "Flauto Magico". Nell´antica storia dei Celti si racconta che nel sambuco dimorasse una fata dai lunghi capelli d´oro dal nome Holda; con lei, nascosti tra i cespugli, c´erano solo gli elfi. A quei tempi, non c´era contadino che dinanzi a questo sacro arbusto non si inchinasse.
Per sette volte egli si prostrava, perché sette erano i suoi doni.
In sette parti il Sambuco donava se stesso per il bene della povera gente:
- la sua resina, per placare il dolore delle lussazioni;
- il decotto di radice, per la gotta;
- la sua corteccia era un riequilibrante intestinale e serviva anche
per cistiti ed orzaioli;
- le sue foglie curavano la pelle;
- i suoi frutti curavano le bronchiti ed i mali invernali;
- l´infuso di fiori depurava;
- i germogli danno un potente decotto per calmare le nevralgie.
Nelle baite in montagna, il Sambuco trionfava.
Si dice che proteggesse il bestiame ed i contadini da malattie e serpenti velenosi. Più a valle, nelle case benestanti, il legno di Sambuco serviva a tener lontano i ladri.
Nella leggenda del Flauto Magico, si racconta che questo strumento fatato fosse intagliato nel legno del Sambuco: il suo magico suono era sicura protezione dai sortilegi...
Nella nota opera di Mozart, si racconta che la Regina della Notte fece dono a Tamino di un flauto, e subito lo strumento divenne d´oro: nei momenti di pericolo, se suonato, liberava gli sventurati da situazioni pericolose o difficili.


La Pianta
Il Sambuco comune (Sambucus nigra), è un arbusto perenne e deciduo, molto vigoroso, caducifoglio, della famiglia delle Caprifoliacee.
Diffuso nelle zone incolte, nei luoghi ruderali ed anche centri abitati, lungo le siepi ed i fossi, o nei boschi radi, dal livello del mare fino ad un´altitudine di circa 1500 metri; preferisce suoli
ricchi di basi e di azoto, a ph neutro o basico, ben dotati di umidità se si tratta della specie mesoigrofila, ma soprattutto devono essere terreni ricchi di nutrienti e di materia organica decomposta, ha comunque grande adattabilità, sia al terreno che alle condizioni climatiche.
Si può senz´altro affermare, che non ogni casolare, anche quelli abbandonati, abbia nei pressi un arbusto di Sambuco, a testimonianza dell´apprezzamento di cui questa pianta godette fin dall´antichità.
Al Sambuco, come già detto, in passato si attribuivano poteri magici, contro i demoni e le streghe. Oggi una apparente magia consiste nel piantare un Sambuco presso le finestre di casa: le mosche ne verranno attratte e non entreranno all´interno.
Si presenta come una pianta alta fino a 10 metri, con tronco flessuoso, e sovente obliquo.
I rami giovani sono verdi, mentre quelli degli anni precedenti hanno la corteccia bruno cenere in cui spiccano le lenticelle prominenti.
Hanno foglie opposte a due a due con il picciolo dilatato alla base e, quando cadono, lasciano sul ramo una cicatrice a forma di semiluna; sono ellittiche con la base cuneata, il margine è dentellato e l´apice termina con un dente acuto più grande di tutti gli altri; sono molto odorose se vengono stropicciate.
Il fiore è un infiorescenza a corimbo ombrelliforme di colore bianco-giallastro, sono ermafroditi di forma regolare, dimensioni molto piccole (max 5 mm di diametro), hanno una corolla gamopetala a 5 lobi, che si riuniscono in corimbi terminali di circa 10 - 15 cm di diametro, se stropicciati emanano odore greve; si raccolgono da Aprile a Giugno, recidendo le infiorescenze alla base.
I frutti sono delle drupe violaceo-bluastre, lucenti con il succo di color violaceo, in quanto contiene antociani chiamati sambuca e crisantemina, in ogni drupa possono esserci due o tre semi; si raccolgono tra Agosto e Settembre, usando gli stessi pettini utilizzati per la raccolta dei mirtilli. La dispersione dei frutti avviene tramite gli uccelli, soprattutto merli, storni e capinere, ma anche i mammiferi aiutano la disseminazione.
Essendo diffuso in tutto il mondo, è conosciuto con nomi diversi, a seconda delle aree geografiche:
Sureau, Schitac, Sambus, Sango, Scioccarina, Zambuch, Mannaro, Sambuco puzzolente, Zammuco, Sauco, Savuco, Savucu di gai, Sabuccu.

In Europa, il Sambuco, si trova dal Portogallo al Caucaso, e compare anche nell´Asia del Nord.

Mai confondere il Sambucus nigra con il suo simile Sambucus ebulus, o ebbio. Questo si distingue dal primo in quanto i suoi fusti erbacei sono molto sviluppati, anziché, legnosi, e fiori dall´odore di mandorle amare, ha frutti velenosi.

Le Proprietà
E´ molto difficile individuare la dose ottimale per cui conviene limitarne l´uso. Dosi errate infatti provocano nausea, vomito, diarrea, spasmo intestinale e vertigini. Responsabile di questa sintomatologia sembra essere l´alcaloide sambucina. Inoltre si devono escludere dall´ uso la corteccia fresca, le foglie fresche ed i frutti verdi per la loro elevata tossicità, che provoca senso di raschiamento e bruciore in gola, scialorrea, nausea, vomito, diarrea, cefalea, respirazione difficoltosa, crampi. L´uso non va mai protratto a lungo per la presenza del glucoside cianogenetico sambunigrina, che per idrolisi produce acido cianidrico, aldeide benzoica e glucosio.

- Approfondimento medico-farmacologico

I principali costituenti del Sambuco, sono i polifenoli fra cui:
- antociani;
- flavonoidi;
- vitamine;
- sali minerali (soprattutto potassio e calcio).
L´azione farmacodinamica attribuita agli eterosidi antocianici ed agli eterosidi flavonoici, è di essere fattori vitaminici p. gli antociani agiscono modificando la permeabilità dei capillari, aumentano la resistenza e disuniscono contemporaneamente, la permeabilità delle pareti dei capillari. Hanno attività antinffiammatoria nei confronti degli edemi e della microangiopatia diabetica. Secondo recenti ricerche, gli antiociani agiscono sulle pareti vasali, anche su quelle interne, provocando il distacco delle glicoproteine accumulatesi sulle pareti. Questo determina la normalizzazione della permeabilità, un aumento della resistenza delle membrane con regressione delle lesioni vasali caratteristiche della microangiopatia diabetica.
Gli antiociani vengono utilizzati per il trattamento delle emorragie della retina o della congiuntiva a cui sono soggetti i diabetici e gli ipertesi. Sembra che stimolino la biosintesi del collagene. Questo potrebbe spiegare il sinergismo osservato tra diverse sostanze capillarotrope: vitamina C, antocianosidi, glucosidi flavonici. Sono in grado di aumentare la velocità di rigenerazione della rodopsina, pigmento fotosensibile della retina; la rodopsina si ricostruisce con il ritorno dell´occhio all´oscurità a partire da un derivato della vitamina A. E´ infatti indicata l´associazione degli antocianosidi con la vitamina A per influenzare positivamente il processo della visione notturna.
I polifenoli, i flavonoidi e gli antociani hanno azione antiossidante; sono in grado di catturare i radicali liberi, neutralizzandoli e inattivare i prodotti di degradazione delle reazioni dei radicali liberi.
I radicali liberi sono sostanze chimiche dotate di alta reattività e instabilità, pericolose per l´organismo in quanto possono ossidare dei costituenti come i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici portando alla perdita dell´integrità e della funzionalità delle strutture cellulari. I radicali liberi sono prodotti naturalmente dall´organismo durante i processi metabolici e lo stesso organismo ha sviluppato dei sistemi per neutralizzarli. In determinate condizioni., però, il meccanismo endogeno di difesa dei radicali liberi può non essere sufficiente (esposizione ad inquinanti, tossine, ecc.). In questi casi l´introduzione di sostanze antiradicali liberi, aiuta l´organismo a difendersi dai danni che gli stessi radicali liberi possono provocare.
In particolare nell´invecchiamento. I radicali liberi possono provocare danni ai fosfolipidi delle membrane cellulari; la iperossidazione dei fosfolipidi, che per la loro struttura chimica si prestano bene all´attacco dei radicali liberi, provoca l´alterazione del potenziale di membrana con conseguente modifica della permeabilità ionica della membrana. Anche le proteine, sia strutturali che enzimatiche, subiscono modificazioni da parte dei radicali liberi, per distruzione o alterazione dei singoli amminoacidi.
Più sensibili agli attacchi sembrano essere quelli contenenti gruppi sulfidrilici (metionina, cisterina) e quelli aromatici. I danni provocati dai radicali liberi sono meno controllati man mano che l´organismo invecchia. I flavonoidi e i polifenoli possono avere azione preventiva nei confronti degli ictus; agiscono sui radicali liberi inattivandoli, ed è noto che essi hanno un´azione aggressiva (perché altamente reattivi) sui vasi sanguigni; inoltre impediscono l´agglutinazione delle piastrine con conseguente diminuzione del rischio di trombosi. Ai flavonoidi sono state attribuite attività antivirali.
E´ stato dimostrato che la quercitina ha azione antivirale nei confronti del virus dell´herpes simplex e del parainfluenza virus tipo 3. I costituenti a nucleo fenolico e loro derivati hanno spesso attività antibatterica. In particolare tale attività è stata evidenziata nei confronti di staphylococcus aurens e pseudomonas aeruginosa. Questa attività dipende dal ph; quando il ph è acido l´effetto dei derivati fenolici, siano tannini, flavoni o proantocianidine è il medesimo; a valori di ph elevato, aumenta il potere inibitorio delle proantocianidine. Il meccanismo di questa inibizione batterica sembra essere l´alterazione della permeabilità della membrana cellulare dei batteri. Per questo motivo agli antociani è stata attribuita efficacia nel trattamento della diarrea e delle infezioni delle vie urinarie.
Riassumendo, il sambuco ha proprietà:

1) diuretiche: aumenta la quantità di urina eliminata nella giornata;
2) sudorifere: aumenta la secrezione di sudore;
3) lassative: facilita l´evacuazione delle feci;
4) antireumatiche;
5) antinevralgiche;
6) emollienti: attenua lo stato di infiammazione.





- I Fiori

Con i fiori di sambuco, usati anche come componenti aromatici in liquoreria, si fa una gradevole tisana che serve come rimedio sintomatico popolare per il raffreddore, l´influenza, la tosse, l´asma, i reumatismi.
I fiori devono essere raccolti ben maturi, e sono da impiegare per la loro azione:
- diuretica;
- diaforetica;
-antinevralgica (ottimo contro le nevralgie del trigemino);
-contro le malattie da raffreddamento (raffreddore, tosse, febbre);
- contro nevralgie e dolori reumatici per la loro capacità di
favorire
la rimozione dei prodotti di degradodall´organismo.
- attenuano la gravità degli attacchi della rinite allergica da
pollinosi.
Per un´azione depurativo-drenante e febbrifuga di maggiore intensità, si associano, di solito, ai fiori di epilobio, spirea, e camomilla, alle sommità favorite di verbena ed alla corteccia di salice.
Al contrario, perdono parte delle loro caratteristiche, rendendo blanda l´attività lassativa e rinfrescante, se vengono associate ai fiori di malva, altea e viola.
Sono tuttora diffuse, a livello popolare, le vecchie ricette a base di fiori, per gargarismi nella tonsillite, per sciacqui nella congiuntivite, per pediluvi nella gotta, per impacchi nelle eruzioni cutanee. I fiori freschi applicati sulla cute provocano forte irritazione con eritema e flittene, viceversa, se essiccati, hanno proprietà emolliente e lenitiva su foruncoli, scottature ed emorroidi - Le Foglie

Le foglie e la corteccia seconda, essiccate e polverizzate, godono di proprietà diuretiche e lassative; secondo la tradizione erboristica, così trasformati, venivano utilizzati per cataplasmi da porre sulle emorroidi infiammate.

- I Frutti

I frutti maturi contengono vitamina C, svolgono azione diuretica - depurativa, antinevralgica e lassativa, e sono impiegati, soprattutto,
per la preparazione di marmellate ad effetto leggermente lassativo.


Modalità d´uso
Del sambuco si usa praticamente tutta la pianta.

o LEGNO: Serve per fabbricare gli strumenti musicali a fiato, mentre quello delle radici viene usato per gli stetoscopi. Il midollo è impiegato tuttora per includere le particelle di organi da sezionare per studiarle al microscopio.
o BACCHE: Servono per tingere le fibre naturali nelle varie tonalità di viola. Mordenzando con allume di potassio e cremortartaro si ottiene il viola più o meno carico, se però si aggiunge al bagno-colore l´ acido
ossacilico si ottiene il violetto rossastro, se invece si aggiunge l´ aceto bianco si ottiene il colore Magenta.
o FIORI: Si prendono le ampie ombrelle di fiori, privandoli dei peduncoli, si lavano velocemente, si lasciano sgocciolare, si bagnano nella pastella preparata con acqua, farina e sale q.b., si friggono in
abbondante olio, si scolano con il mestolo forato, si passano sulla carta assorbente e si servono calde e croccanti.

In particolare i fiori vengono usati in cucina per un´enorme varietà di pietanze:

o ACETO AROMATICO
Si mettono in un vaso di vetro 1 litro di aceto bianco, 50 grammi di foglie fresche di dragoncello e 200 grammi di fiori di sambuco senza peduncoli. Si chiude il recipiente, si lascia macerare per circa 10 giorni al calore del sole, si scuote 1 - 2 volte al giorno, si filtra e
si conserva in una bottiglia di vetro scuro. Quest´aceto può essere usato per insalate, salse, bolliti di carne e di pesce, legumi, patate lesse.

o CAVOLO AL SAMBUCO
Si prende un cavolo cappuccio, si taglia a listarelle, si cuoce velocemente al dente in acqua salata, si scola, si condisce con il sale
e una manciata di frutti interi di sambuco. Si mescola velocemente, si
versa il tutto in un pirofila, si distribuisce qua e là qualche riccio
di burro. Si mette al forno a 180 °C per 10 minuti. Si serve caldo.

o LIQUORE DI SAMBUCO
Si prendono 500 grammi di frutti di sambuco, si pestano e si lasciano fermentare per almeno 12 ore, si filtra e il succo ottenuto si pone in un vaso con 250 grammi di zucchero, la buccia di un limone, 10 foglie di cedrina e tanto alcool a 95°, quanto serve per riempire un vaso da 2 litri. Si pone il recipiente a macerare al calore del sole, si scuote una volta al giorno durante la prima settimana, si lascia riposare per
un paio di mesi prima di filtrare e iniziarne il consumo.

 

 

o FRAPPE´ Si mettono nel frullatore 350 grammi di frutti, 12 cubetti di ghiaccio tritato, 1 bicchiere di latte freddo, 1 bicchierino di brandy. Si lascia frullare il tutto per un paio di minuti e si serve.

o BEVANDA DI LATTE DI SOIA
Si prendono 500 grammi di frutti maturi, si passano al frullatore con 50 grammi di zucchero di canna e 500 cl di latte di soia. Si serve < freddo con una foglia di menta e una scorzetta di limone nel bicchiere.

o SAMBUCO ALLA CANNELLA
Si raccolgono 300 grami di frutti di sambuco, si mettono in una terrina con 2 cucchiai di miele di acacia, 150 grammi di yogurt e l´ odore della cannella. Si mescola e si lascia macerare il tutto almeno per un paio d´ore in frigorifero. Al momento di servire si uniscono 3 cucchiai di pinoli.

o SAMBUCO ALLO SPUMANTE
Si raccolgono 350 grammi di frutti di sambuco, si mettono in una terrina con 1 cucchiaio di miele di acacia, 10 foglie di cedrina, 1 bicchiere di brandy, si mescola e si lascia riposare per almeno 2 ore in frigorifero. Al momento di servire si versa un bicchiere di spumante, si mescola e si serve.

o MARMELLATA
Si prendono i frutti di sambuco, si schiacciano, si mettono in una casseruola a cuocere, a metà cottura si aggiungono 150 grammi di zucchero per un chilogrammo di frutti. Si finisce la cottura rimestando continuamente, si spegne il fuoco, si pone nei vasi ancora calda, si lascia raffreddare, si chiude il recipiente e si fa sterilizzare.

o CREPES AL KIWI
Si preparano 12 crepes, su ognuna si stende un velo di marmellata di sambuco, una spruzzatina di buccia grattugiata di limone, una < leggerissima di cannella e delle fettine molto sottili di kiwi. Si ripiegano, si pongono in una pirofila, si cospargono di zucchero, si mettono al forno a caramellare, si bagnano con la grappa, si fiammeggiano e si servono.
 

 


o SCIROPPO
Si prendono 300 grammi di frutti maturi, si mettono in una terrina per 72 ore con 300 grammi di zucchero, quindi si fa bollire il tutto per 5
minuti, si passa al setaccio evitando di schiacciare. Questo sciroppo accompagna i dessert a base di frutta o serve per dar sapore ed aroma a macedonie di frutta.
VI ASPETTIAMO A CHIAROMONTE PER LA



Sagra del Sambuco - si svolge ogni anno in una data tra Aprile/Maggio
Piazza Garibaldi - ore 20.00

BUON DIVERTIMENTO!


Info: sambucochiaromonte@libero.it
 

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