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Cgil Basilicata. Trasporti Basilicata, ennesima proroga a Cotrab |
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16/12/2024 | Si chiude un 2024 fra luci e ombre per il sistema dei trasporti in Basilicata. Per scongiurare l’ennesima sospensione del servizio pubblico TPL, la Regione Basilicata ha dovuto mettere in extremis l’ennesima pezza con un costo non di poco conto per le casse regionali per mantenere un piano di servizio ormai datato 2008 e che, al netto di qualche eccezione, ormai non soddisfa più nessuno. Si arriva così al sedicesimo anno di affidamento al consorzio Cotrab, su una gara che ne prevedeva originariamente nove e che supera anche il limite massimo di quindici anni previsto dal regolamento europeo 1370/2007, con continui ritocchi dei corrispettivi che, pur consentendo alle aziende di sopravvivere, mortificano lavoratori ed utenti. Tra l’altro la proroga prevista fino al 2026, prevedeva l’impegno da parte delle aziende a fare degli investimenti che invece sono completamente a carico della Regione che assegna i mezzi a titolo gratuito, senza che le aziende mettano un minimo contributo e correndo il rischio di incorrere nel reato di aiuto di Stato.
Il 2025 porterà un aumento contrattuale medio di circa 200 euro, spese che fra l’altro non rientrano nel PEF in atto e che farà ulteriormente aumentare i corrispettivi da gara che avevano visto la mancanza di offerta in 3 lotti su 5. E allora che fare? La mobilità in Basilicata si muove per comparti stagni, con tre player che non dialogano fra di loro e che, anzi, spesso si fanno concorrenza. Non c’è stato mai un vero monitoraggio né una pianificazione, si è sempre navigato a vista. Anche l’istituzione dell’ osservatorio regionale sui trasporti istituto con legge regionale 22/98 con in il compito di monitorare la mobilità regionale, le reti di trasporto e le relative infrastrutture, la qualità e il livello dei servizi, la sicurezza e l'impatto del sistema dei trasporti sul territorio e sull'ambiente è mai riuscito a dettare una vera linea. Sarebbe stato necessario provvedere a definire modalità, livello di dettaglio e procedure per la raccolta e l’elaborazione dei dati che dovevano essere forniti dai soggetti operanti nel settore della mobilità. Oltre alla predisposizione di rapporti periodici in cui riportare lo stato della mobilità regionale, l'analisi dei costi delle diverse modalità di trasporto, l'efficacia e l'efficienza dei servizi offerti.
Nella passata legislatura, che ha curato il piano di bacino attuale, l’osservatorio non è stato convocato nemmeno una volta. Fra l’altro nella nomina dei componenti sembra superata la scelta dei rappresentanti: dei tre player che gestiscono il trasporto in Basilicata, a uno corrisponde la nomina di direttore, ad un altro l’associazione datoriole e a un altro ancora nessuno.
In Basilicata si vive orma il difficile dualismo fra ferro e gomma in una continua lotta per strapparsi fette di mercato, incuranti dei cambiamenti epocali dell’intermodalità. Allora bisognerebbe cominciare ad avere un’idea del futuro diversa, partendo dalle necessità del territorio, degli utenti, delle associazioni, e poi costruire attorno con tutti gli attori interessati un piano di trasporto che risponda alle esigenze reali del territorio individuando i collegamenti core che inevitabilmente per morfologia e infrastrutture deve prediligere il ferro dove presente, e poi tutte le adduzioni e i collegamenti per il resto del territorio, con una bigliettazione unica e un controllo digitalizzato da parte della Regione su flussi, cadenza menti, orari e criticità. Questa è la sfida che ci aspetta per il futuro se si vuol far uscire la Basilicata dall’isolamento. Auspichiamo un cambio di passo per un vero rinnovamento della modalità regionale.
Il segretario generale Filt Cgil Basilicata
Luigi Ditella
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