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Escursione a Castelluccio per sensibilizzare il territorio

21/09/2011

Un percorso escursionistico per sensibilizzare il territorio alla valorizzazione dei siti d¡¯interesse; per chiedere la realizzazione di un percorso attrezzato, corredato da adeguata segnaletica, che metta in evidenza e in collegamento i punti d¡¯interesse presenti nei due Comuni, in modo tale da offrire un itinerario stabile e facilmente percorribile. E¡¯ l¡¯iniziativa progettuale portata avanti dall¡¯associazione culturale Infusi Lucani di Castelluccio che si apre con l¡¯escursione denominata, appunto, ¡°Castelluccio¡±. Si terr¨¤ sabato 24 settembre (il programma ¨¨ al link ¡°Manifestazioni¡±).
Ecco le tappe:

- Cappella Madonna del Carmine (Castelluccio Superiore)
- Chiesa Madre Santa Margherita (Castelluccio Superiore)
- Chiesa Rupestre della Madonna di Costantinopoli (Castelluccio Superiore)
- Chiesa Madonna della Neve (Castelluccio Inferiore)
- Chiesa Madonna del Latte (Castelluccio Inferiore)
- Chiesetta di Sant¡¯Anna (Castelluccio Inferiore)
- Chiesa dell¡¯Annunziata (Castelluccio Inferiore).

Cenni storici
Le laure del Mercurion
I resti delle laure e dei cenobi greci sono distribuiti numerosi nel territorio considerato, che comprende i comuni di Castelluccio Inferiore e Superiore, di Viggianello e di Rotonda sul versante lucano e di Laino Borgo e Laino Castello su quello calabrese. Tali resti si rinvengono in luoghi periferici, quasi sempre nascoste dalla vegetazione, a volte isolate altre in gruppi poco distanti tra loro, ma tutte con evidenti caratteristiche comuni che rimanderebbero all¡¯esperienza del monachesimo italo-greco. Si tratta di ¡°cavit¨¤¡± frutto del lavoro umano, scavate con un piccone o un arnese simile che ha lasciato evidenti segni sulle pareti. Molte hanno una forma ad arco acuto. In altri casi sono grotte naturali che per¨° presentano evidenti segni di ¡°intervento¡± umano. I segni iconografici sono rari, sebbene in almeno un caso si possa vedere sulla parete adiacente l¡¯ingresso, scolpito sulla roccia, un chiaro esempio di simbolismo esoterico-cristiano, costituito da una croce alla cui sommit¨¤ ¨¨ posto un cerchio. All¡¯interno, invece, quasi tutte presentano, nelle pareti laterali, delle piccole nicchie e numerosi fori regolari corrispondenti, spesso, in altezza e distanza. Nei loro pressi, infine, si osservano in molti casi vasche (da utilizzare come fonti battesimali) e resti di forni per la panificazione.
Di una ¨¨ opportuno dare qualche cenno ulteriore. Si tratta di una spelonca le cui caratteristiche la avvicinano all¡¯eremo di Nilo descritto nel ¦Â¦É¦Ø¦Ò. Tale spelonca si trova a Castelluccio Superiore, in localit¨¤ detta san Michele. E¡¯ una grotta ¡°naturale¡± che presenta evidenti segni di lavoro umano, tanto in una vasca posta all¡¯ingresso, tanto che per la sua apertura, che richiama ¡°l¡¯angusta porta¡± di cui narra l¡¯agiografo. Essa ¨¨ poi difficilmente raggiungibile e ben nascosta posta come ¨¨ in un luogo roccioso e fitto ancora oggi di vegetazione, sopra uno scoscendimento. Tale localit¨¤ poi confina con il territorio di Laino Borgo e precisamente con la localit¨¤ di Santo Janni, in cui era notoriamente situato un monastero. Considerata anche la prossimit¨¤ delle localit¨¤ Petruzzolo (Petruzzo), San Evrasto e Foresta - secondo alcuni siti di istituzioni cenobitiche si da conto della vicinanza di cui il ¦Â¦É¦Ø¦Ò scrive tra i monasteri (tra cui quello di Fantino) e la ¡°spelonca¡± di Nilo. Infine, essa ¨¨ situata non lungi dalla antica Via Popilia, la ¡°strada degli eserciti¡± nell¡¯espressione del ¦Â¦É¦Ø¦Ò, in linea con la pratica medioevale di edificare sulle pi¨´ importanti strade romane i santuari micaelici. Per contro va detto che all¡¯interno di tale spelonca non vi ¨¨ traccia dell¡¯altare dedicato a San Michele, di cui parla il ¦Â¦É¦Ø¦Ò, o di suoi resti, sebbene la tradizione popolare l¡¯ha nel tempo identificata proprio come la grotta del santo di Rossano.
Ricerche effettuate dall¡¯Associazione Culturale Mercurion
Il tratto ferroviario Prestieri-Laino - La Stazione di Castelluccio Superiore
Il momento storico in cui viene progettata la costruzione della ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese si situa in prossimit¨¤ del passaggio dal XIX al XX secolo.
Da una seduta all¡¯altra, tra leggi e regi decreti, il progetto avanza faticosamente: dalla legge del 1902 che autorizzava le linee complementari (tra cui la Lagonegro-Castrovillari) all¡¯appalto del tratto Lagonegro-Rivello (1908), sino all¡¯apertura del tronco in esame (30 Ottobre 1929).
La durata in esercizio della linea super¨° di poco il periodo di tempo occorso per la sua progettazione e realizzazione: il tratto Lagonegro-bivio Latronico venne infatti chiuso all¡¯esercizio il 1¡ã Agosto 1973, mentre l¡¯intero Tronco Lagonegro-Castrovillari gli sopravvisse di soli cinque anni (fu chiuso il 18 Giugno 1978, con O.S. n.6 del 20 Gennaio 1979).
Il Tronco Prestieri-Rotonda-Laino ¨¨ uno dei tratti pi¨´ impervi e tortuosi che siano mai stati realizzati dalla ¡°Societ¨¤ per le Strade Ferrate del Mediterraneo¡±. Per dare un¡¯idea immediata delle difficolt¨¤ tecniche del tracciato basta enunciare alcuni dati: su meno di 16 km di lunghezza solo un quinto si sviluppa in orizzontale, e il resto su pendenze che raggiungono sovente il 60 per mille; oltre 1 Km si svolge in gallerie e 600 mt. in sopraelevazione.
La stazione di Castelluccio Superiore si articola in un fabbricato viaggiatori (con biglietteria, Sale d¡¯attesa e uffici al piano terra, ed alloggi al piano superiore), in un magazzino merci e un piano caricatore, riuniti in un unico blocco; la completa la piccola costruzione dei servizi, mentre manca il forno, che caratterizza solo le unit¨¤ isolate, come i castelli e le case cantoniere. La Stazione era inoltre dotata di un binario di sicurezza insabbiato, dispositivo che veniva installato quando la pendenza superava il 60 per mille, per garantire l¡¯arresto dei treni in caso di guasto all¡¯impianto frenante; lo si trovava oltre che in questa, nelle stazioni di Castelluccio Inferiore, di Rotonda-Viggianello e ¨C sia pure in forma diversa per la mancanza del doppio binario di corsa ¨C di Laino Castello, ed era oggetto di complesse disposizioni per la manovra dei convogli in arrivo.
Rif. Archeologia arte e storia alle sorgenti del Lao ¨C Paola Bottini
La Galleria elicoidale
Per attuare il collegamento tra le due stazioni di Castelluccio Superiore e Inferiore, poco distanti tra loro in linea d¡¯aria, ma separate da un dislivello di poco inferiore ai 200 mt., ¨¨ stato realizzato uno dei manufatti pi¨´ arditi delle ferrovie meridionali: una galleria elicoidale che trova riscontro solo in un¡¯altra, presso Serra Pedace (Cosenza), sulla linea Pedace-S. Giovanni in Fiore. Non ne possediamo, sfortunatamente, i disegni progettuali, ma il particolare estrapolato dal tracciato generale e la valutazione del dislivello tra imbocco e sbocco (circa 50 mt.) ¨¨ forse sufficiente per apprezzarne le qualit¨¤ tecniche. Galleria di Castelluccio Lunghezza 485,59 m.
Rif. Archeologia arte e storia alle sorgenti del Lao ¨C Paola Bottini
Capella della Madonna del Carmine
Non ci sono notizie storiche rilevanti su questa cappella dedicata alla Madonna del Carmine eretta tra XVIII e il XIX secolo.
Centro Storico Castelluccio Superiore
Le case raggruppate sul pendio e legate l¡¯una all¡¯altra come i favi dell¡¯alveare, con viuzze acciottolate, strette e ripide.
Il paese conserva ancora i ruderi di un castello che sono testimoni di un tempo lontano. Secondo una leggenda il nome di Castelluccio deriverebbe dal suo fondatore, un antico capitano lucano chiamato Lucio che eresse un castello con quattro torri di cui ancora oggi esistono dei ruderi che ne accertano l¡¯esistenza. Da qui castel di Lucio e successivamente Castelluccio.
Il luogo fortificato aveva due porte di accesso, una delle quali si ricorda ancora oggi con la denominazione di ¡°Porta Castello¡±.
Molto bella ¨¨ per il visitatore la strada che attraversa il paese; le case sono aggrappate al pendio e sono legate l¡¯una all¡¯altra con viuzze strette e gradinate ripide.
Un¡¯immagine pittorica del centro abitato ed il panorama che si allarga sulla valle del Mercure-Lao.
Una grande suggestione prova il visitatore quando volge lo sguardo sulla cerchia delle montagne e dei paesini limitrofi e scorge l¡¯immenso massiccio del Pollino.

Rif. Salotti nei centri storici edizione 2006

La Cappella della Madonna di Costantinopoli
La Capella rupestre della Madonna di Costantinopoli ¨¨ situata ad un Km dal paese sulla strada che conduce al Bosco Difesa, si presume sia sorta nel XVI-XVII secolo. La particolarit¨¤ di questa Chiesa ¨¨ costituita dalla torre campanaria a pianta ottagonale, inoltre all¡¯interno ¨¨ possibile ammirare un affresco che raffigura la Vergine con il suo bambino. Si racconta che la Madonna di Costantinopoli apparve in sogno ad una giovane di nome Mariangelica Mastroti, che ogni giorno si recava in questa cappella a pregare per molte ore. All¡¯et¨¤ di sei anni una grave malattia, la costrinse a letto per ben 13 anni. Alla fine del tredicesimo anno di sofferenza fu miracolata dalla Madonna e da allora dedic¨° tutta la sua vita a Dio; le sue reliquie sono conservate nella cappellina del cimitero.
Rif. Sito Internet Comune di Castelluccio Superiore
La Chiesetta della Madonna della Neve
Il Museo della Cultura Contadina ¨¨ situato nei locali adiacenti alla chiesa di Santa Maria della Neve a meno di un km dal centro abitato in una zona molto suggestiva e panoramica. All¡¯interno possiamo trovare oggetti raccolti nelle masserie e in vecchie abitazioni del paese, nelle cantine o nelle stalle. L¡¯intento ¨¨ quello di valorizzare e difendere il ricco patrimonio culturale dall¡¯avvento del moderno. Coloro che visiteranno il museo potranno conoscere come si svolgeva la vita quotidiana delle generazioni precedenti, mentre i pi¨´ anziani rivivranno in gesti, oggetti e volti ricordi che ormai erano quasi sbiaditi. La camera dove un tempo si dormiva ha il letto alto con, sulle tavole, i materassi pieni di sfoglie di granone.
Affianco una culla particolarmente ingegnosa perch¨¨ in grado di riprodurre i movimenti della mamma che tra le braccia culla il suo bambino. In cucina possiamo ancora trovare recipienti e utensili e si pu¨° ammirare l¡¯attrezzatura per impastare il pane. Inoltre possiamo trovare un originale ¡°granaio¡± ricavato da un tronco di albero cavo. Il lavoro dei campi e quello pastorale ¨¨ ampiamente rappresentato da diversi tipi di bardature, cavezze, aratri di legno e ferro, collari e campani, secchi per il siero, stampi per marcare il bestiame, attrezzi da taglio e anche ingenerose ma necessarie cinture di castit¨¤ che il pastore imponeva a capri e montoni.
Rif. Brochure Mappe d¡¯Italia
Il Centro Storico di Castelluccio Inferiore
Il paese, con caratteristiche spiccate di borgo medievale, appartenne come casale a Castelluccio Superiore, da cui si ¨¨ separato nel 1813; nel corso degli anni dominarono sul territorio i Sanseverino, i Palmieri, i Ciciniello e i Pescara di Diano.
Molto bella ¨¨ la chiesa madre di San Nicola, di arte barocca e costruita su una vecchia struttura medievale, nel cui interno sono conservati un coro ligneo, una fonte battesimale ed altre opere lignee.
Costruita nel XVII sec. la chiesa di Santa Maria delle Grazie conserva all'interno una statua della Madonna del 1612 ed alcune tele di scuola napoletana del XVII sec.
Nella zona circostante fosso San Giovanni sorgevano parecchi impianti azionati da macchine idrauliche, tra cui una filanda e un mulino ad acqua del secolo scorso, in cui ancora oggi sono conservati tutti i macchinari: le macine, le tramogge ed il buratto.

Rif. Sito Internet APT Basilicata



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