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Il dialogo, tra cultura, fede, storia: un incontro a Senise |
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13/12/2012 |
| “Il linguaggio come casa dell’essere” e il dialogo interpersonale, interculturale e interreligioso come mezzo per la costruzione di una società migliore. Sono state queste le tematiche affrontate al seminario “il Dialogo” , organizzato dal Rotary Club “Senise - Sinnia” e tenutosi presso l’aula “Don Pino Terracina” dell’ISIS “Sinisgalli” di Senise. Ad aprire il dibattito, mediato da Francesco Addolorato, è stato il prof. Filippo Gazzaneo, presidente del Rotary Club di Senise che, dopo il tradizionale “saluto alle bandiere” e i doverosi ringraziamenti agli ospiti, rifacendosi ad alcune considerazioni del filosofo Heidegger e del giurista Gustavo Zagrebelski, ha tenuto a sottolineare come: "nella nostra condizione di “uomini gettati nel mondo”, bisogna avere la consapevolezza che di fronte a noi ci sono persone che hanno la loro esistenza. E’ necessario, pertanto, recuperare il valore del dialogo e la natura stessa delle relazioni umane". Gli onori di casa sono spettati alla preside Maria Ciancio che partendo dal “primo grande dialogo” tra Dio e Adamo ha fatto un breve excursus sul valore del “logos” nella filosofia e nella letteratura. A dare il benvenuto dell’intera cittadinanza agli ospiti eminenti è stato il primo cittadino Giuseppe Castronuovo il quale ha evidenziato, nel suo intervento, che "il dialogo è importante se serio e costruttivo, ossia volto ad affrontare i problemi e a ricercarne le giuste soluzioni, evitando contrapposizioni improduttive". Tra gli interventi più attesi vi è stato quello del medico psichiatra e psicoterapeuta prof. Alessandro Meluzzi, noto ai più grazie alla sua frequente partecipazione a programmi di approfondimento di cronaca nera. Il professore ha esordito sostenendo che " nell’era dei media, non c’è nulla di meglio che guardare direttamente negli occhi i propri interlocutori. Il linguaggio, infatti, deve necessariamente trovare una correlazione con l’essere, altrimenti si rischia di imbattersi nel linguaggio puro, fine a se stesso, tipico dei sofisti; proprio quel linguaggio capace di affermare tutto e il contrario di tutto". Appellandosi poi alla folta platea giovanile composta dalle ultime classi dei diversi corsi dell’Istituto, il dottor Meluzzi ha continuato: "Ci sono due mali da estirpare: l’intolleranza e il nichilismo. Di fronte al nulla infatti non possiamo rispondere con il nulla, perché “nulla più nulla” ci da ancora il nulla, ossia la completa mancanza di speranza". Il tema del dialogo interreligioso è stato invece affrontato da Sua Eccellenza Mons. Francesco Antonio Nolè, vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro. "Non dobbiamo preoccuparci di piacere" ha sostenuto il prelato " ma di dire, anzi di servire la verità. Dio ha detto una sola parola ed essa si è fatta carne. E’ necessario sentirsi parte di una religione di persone fondata sul dialogo, non di una religione fondata su libri e dogmi. Il dialogo infatti aiuta o serve a crescere, il monologo di chi è chiuso nelle proprie idee, al contrario, è sterile". La tematica del dialogo interculturale è stata invece affrontata da un altro personaggio illustre di origine senisese: Silvana Arbia, giudice della Corte Internazionale Penale dell’Aja . " Pochi giorni fa, a Roma" - ha dichiarato l’Arbia - "abbiamo celebrato l’anniversario della stipula della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Oggi, come ieri" ha continuato il celebre giudice " è necessario avere la consapevolezza che ogni uomo nasce libero e se i diritti basilari vengono riconosciuti solo ad una parte della società, non si avrà mai il raggiungimento di un’autentica pace universale su cui costruire il dialogo tra le nazioni". Di “dialogo e parlamentarismo” ha parlato invece Giovanna Di Sario, studente presso l’ISIS Sinisgalli.Dopo una serie di interventi e domande da parte del pubblico, a cui hanno provveduto a rispondere i relatori in base al proprio ambito di competenza, ha tratto le conclusioni il dott. Ninì Zagaria, assistente del governatore del Distretto Rotary 2120 Puglia e Basilicata, il quale dopo aver raccontato le origini, gli scopi e i fini del Rotary Club a livello internazionale, ha ricordato l’importanza di un azione sinergica dei giovani in merito allo sfruttamento delle risorse offerte dal proprio territorio. Al termine del convegno il Rotary Club “Senise-Sinnia” ha offerto al giudice Arbia una medaglia di riconoscimento, rievocante lo storico fondatore americano del club Paul P. Harris.
Mario Golia
(clicca qui per il VIDEO lungo)
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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