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Servizio odontoiatrico per disabili, una mamma: "tempi troppo lunghi"

31/10/2012



Un servizio bellissimo, utile, che viene utilizzato da decine di famiglie, non solo dell’area sud e non solo della Basilicata: è il servizio di odontoiatria per il “paziente critico” attivo da qualche anno presso l’ospedale di Chiaromonte. Un progetto sacrosanto, come sacrosanto, però, è il diritto delle famiglie di poterne godere in maniera appropriata. E’ quanto segnala la signora Maria Caldararo, madre di un ragazzo disabile di 28 anni. Ma andiamo con ordine. Il progetto nasce per pazienti che, a causa di gravi disabilità, hanno una limitata capacità di collaborare alle cure. Per questo motivo viene messa loro a disposizione un’equipe di medici che, tra le altre cose, prevede un piano anestesiologico personalizzato in base al paziente. “Nel mese di febbraio- spiega la signora Caldararo- mio figlio ha subito il primo intervento. Subito dopo ci è stato comunicato che, dopo un mese, ci avrebbero chiamati per i dovuti controlli. La chiamata, però, non è arrivata. I mesi sono diventati due, tre e così via. Intanto mio figlio aveva necessità di un controllo ma, nonostante le mie sollecitazioni, il giorno del controllo non è arrivato”. La signora racconta che, dopo ogni sollecitazione, le veniva assicurato che, di lì a breve, sarebbe stata chiamata. Ma, evidentemente, così non è stato. Fino a poche settimane fa. “Dopo otto mesi- spiega ancora la signora- mi sono recata personalmente presso il presidio e ho lamentato palesemente il disagio mio e di mio figlio. Ho chiesto di parlare con i medici, ho spiegato, in maniera concitata, le mie ragioni. Alla fine sono stata “accontentata” e mio figlio è stato inserito in lista”. La signora, però, non sembra molto contenta di questo. “E’ questo il punto- dice- io non voglio essere accontentata. Non voglio riuscire ad ottenere qualcosa perché alzo la voce, perché chi non lo fa deve avere le stesse possibilità che ho io”. La signora Caldararo evidenzia la necessità e l’utilità di un servizio del genere anche perché, in altri casi, sarebbe pressoché impossibile curare pazienti come suo figlio, che ha bisogno di essere accudito in tutto. “Ma- sottolinea- il servizio deve funzionare bene. Prima c’era il servizio di clown terapia. Ora, per colpa dei tagli, non è stata rinnovata la convenzione. Inoltre sarebbe bene aggiungere piccoli accorgimenti per accogliere anche le persone che vengono da lontano e che devono restare in ospedale tutto il giorno. Se i tagli sono necessari, tagliassero altrove, non nella sanità, soprattutto quella riservata a chi ha già quotidianamente bisogno di cure”.

Il servizio odontoiatrico per pazienti critici è stato voluto dalla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria di Potenza, che, come si legge nel portale ufficiale dell’Asp, “ha dimostrato sempre più attenzione al vasto territorio, potenziando i servizi territoriali con particolare riguardo a quelli di eccellenza”. Il servizio, si legge sempre sul sito, “ha fatto registrare già dei dati importanti”.
In merito alla segnalazione della signora Caldararo, che ha sollecitato, tra le altre cose, la cancellazione di alcuni servizi contingenti a causa dei tagli, abbiamo contattato l’azienda sanitaria di Potenza attraverso il suo ufficio stampa. Ci è stato riferito che dalle indagini effettuate risulta che il paziente in questione a distanza di un mese dal primo intervento poteva subire il secondo intervento. “Si è reso necessario differire tale intervento odontoiatrico per far fronte a improcrastinabili urgenze. Il paziente è stato comunque operato successivamente”. “La Direzione strategica dell’azienda Sanitaria di Potenza sta, comunque, verificando la disponibilità dei professionisti perché il servizio possa essere integrato ed ampliato”. Per quanto riguarda la questione legata alla clown terapia, servizio sollecitato dalla stessa signora Caldararo, ci è stato comunicato che “sarà riattivata nei prossimi mesi, poiché ritenuta indispensabile dallo stesso Direttore Generale dott. Mario Marra”.


Mariapaola Vergallito



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