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Gorgoglione, ancora galline morte in alcune aziende. |
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19/04/2012 |
| Continua la moria di animali, soprattutto galline, in alcune aziende agricole di Gorgoglione. Il fenomeno è iniziato alcune settimane fa e pare non arrestarsi. Proprio in queste ultime ore, infatti, quando ci siamo recati a fare visita ad alcune persone che hanno denunciato il fenomeno, abbiamo avuto modo di vederne diverse ormai morte e alcune, come se stordite, reggersi a fatica sulle zampe sulle quali è facile scorgere strane macchie. "Ormai per noi è come se fossero tutte morte. Come potremmo pensare di mangiare anche un solo uovo dopo quanto abbiamo visto, -dice la signora Donata Lauria-, mentre il fratello Mario impreca: "E’ stata una maledizione. Tutto è cominciato qualche settimana fa con gli agnelli. In un caso un agnellino è nato ormai putrefatto. Nella settimana prima di Pasqua, quando avremmo dovuto venderli gli agnellini, presentavano sul muso segni di necrosi. E’ stato qui il veterinario e alcuni capi sono stati portati all’Istituto Zooprofilattico di Foggia. Noi non sappiamo se la causa dipenda dalla presenza del pozzo della Total che è poco distante e dal quale, spesso, proviene una strana puzza. Certo è che pretendiamo di sapere cosa ha provocato queste morti e addirittura la nascita di animali che più che appena nati sembravano in stato avanzato di decomposizione. Il sindaco dice che si tratta di un batterio ma in base a cosa lo sostiene? E’ lui in possesso di risultati delle analisi che noi non conosciamo?" Abbiamo girato la domanda al primo cittadino, Giuseppe Filippo. "Non ho risultati di analisi -dice il sindaco-. Il veterinario dopo un primo esame obiettivo sugli animali disse che poteva trattarsi di un’infezione batterica. La fuoriuscita di gas dal pozzo “Gorgoglione 2”, d’altra parte, avrebbe creato danni anche all’uomo e non mi risulta che persone del posto, come pure gli operai che ci lavorano hanno accusato malori. Vorrei essere chiaro, io sto con i miei cittadini e questo non vuol dire che debba essere contro qualcun altro (la Total ndr) per dimostrarlo. Intanto l’Agenzia Regionale per l’Ambiente ha fatto i controlli sin da prima dell’inizio delle attività della Total, e cioè al cosiddetto “punto zero”. Ne ha fatte altre e mi risulta che tuttora ne stia facendo. Nei giorni scorsi, in mia presenza, hanno prelevato dei campioni di acqua da uno scarico". Anche noi abbiamo incontrato alcuni dipendenti dell’ARPAB, i quali ci hanno illustrato alcune attività per esempio l’aver appeso, come hanno mostrato sia a noi sia ai proprietari delle aziende vicine al pozzo, alcuni filtri in grado di registrate la presenza di H2S (Idrogeno Solforato). Le famiglie che vivono in quei posti sono davvero preoccupate. Intanto hanno dato mandato ai propri legali, sin dal novembre 2011, per i danni subiti dalle attività di perforazioni: lesioni alle case e interruzioni di acqua sia per uso potabile, per l’irriguo e per l’abbeveramento degli animali. "Ora siamo preoccupati per la nostra salute. Io ho un bambino di un mese che ho rinunciato ad allattare con latte materno preferendo ricorrere a quello acquistato. Perché nei mesi precedenti ho mangiato prodotti coltivati nei terreni di fianco al pozzo Total. Con questo non dico che ci sia una relazione tra le attività del pozzo e le morti di questi giorni, ma onestamente non mi sentirò tranquilla finché non conoscerò le vere cause di quanto accaduto di recente. Certo è che le morti di galline sono circoscritte in quell’area e non in maniera generalizzata. Stiamo nel frattempo costituendo un comitato per parlare con un’unica voce sperando di ottenere risposte. Il problema è che ci sentiamo abbandonati. Nemmeno i carabinieri ricevono le nostre denunce", afferma Domenica Durante. La signora Nicolina che ha la propria azienda dall’altra parte del pozzo, ci porta a vedere uno scolo che partendo dal perimetro esterno al pozzo, finisce in un suo terreno e dove nei giorni scorsi, "alla presenza del sindaco, l’ARPAB ha prelevato dell’acqua". Arrivati sul posto, la sentiamo urlare "Non è possibile. Improvvisamente l’acqua non scorre più. E’ stata una costante da sempre. Nemmeno durante l’estate si è interrotto il flusso e l’altra mattina ci hanno detto che si trattava di acqua piovana. E' piovuto tutta la notte e sta piovendo anche ora. Come mai l’acqua non esce? Hanno saputo che cominciano ad accorrere i giornalisti e qualcosa è cambiato, ecco perché di questi della Total non possiamo fidarci". Da rilevare infine che nei mesi scorsi, il direttore del pozzo, "Il signor Santoro" dice Nicolina, ha fatto visita alla sua famiglia per invitarla a lasciare la propria azienda nel periodo delle attività, istruendoli anche sulle procedure di evacuamento dei luoghi in caso di allarme. "Abbiamo preferito rimanere a casa nostra pur con tutti i disagi. La loro visita però, lascia pensare che dei rischi ci siano"! L’avvocato Livia Lauria, legale della famiglia Lauria, raggiunta al telefono ha riferito che i suoi assistiti non hanno ricevuto dalla Total, così come da lei espressamente richiesto, l’avviso di ripresa delle attività. "Richiesta che abbiamo rinnovato a Total il 28 marzo e rimasta senza risposta. Riteniamo questo un atto di totale arroganza da parte di Total, contro il quale chiederemo conto nelle sedi opportune". Nel frattempo non rimane da augurarsi che gli effetti provocati dall’infezione batterica o altri agenti che fossero, rimangano circoscritti ai polli, ormai in via di estinzione, nella zona alta di Gorgoglione.
Paolo Sinisgalli
Redazione Agri-Lasiritide.it |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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