|
Castelsaraceno e San Chirico piangono il farmacista avvelenato da un amico |
---|
15/04/2012 |
| Castelsaraceno e San Chirico piangono per la morte di Luigi Fontana, il farmacista titolare della farmacia Barocco, a Milano, che lo scorso 2 aprile era stato avvelenato da un amico, Gianfranco Bona. La notizia, che ha occupato la cronaca nera nazionale, aveva fatto scalpore proprio per la dinamica dei fatti. Gianfranco Bona, sembra in debito con Fontana per centinaia di migliaia di euro, aveva versato del cianuro in un aperitivo che, come di consueto, aveva portato all'amico in farmacia. Ai carabinieri avrebbe detto di aver acquistato il cianuro per suicidarsi e di aver deciso, senza nenache pensarci e all'ultimo momento, di usarlo per Luigi Fontana. Una storia assurda che si è conclusa dopo giorni di agonia. Fontana, 64 anni, era originario di Castelsaraceno e lascia la moglie, originaria di San Chirico Raparo e le due figlie. Sconvolte le due cittadine lucane. La Siritide ha raggiunto i sindaci, Domenico Muscolino e Claudio Borneo. Muscolino ricorda con affetto "Gigino", come lo chiamavano tutti in paese. ""La comunità tutta è scolvolta e attonita- dice- perchè tutta la sua famiglia era mnolto legata al paese. Tornava spesso, lo si vedeva qui ogni giorno durante le vacanze estive. Accompaganava la moglie e le figlie e a San Chirico, il paese della signora Carlucci e poi veniva qui, dagli amici di sempre".
"Lui e la sua famiglia sono conosciuti da persone di ogni età- dice Borneo- perchè tornavano durante tutto l'anno e conoscevano tutti. Oggi proviamo una grande tristezza. Abbiamo pregato tanto in questi giorni, sperando in un miracolo che, però, non è arrivato".
La data dei funerali ancora non è stata fissata e neanche il luogo che, con molta probabilità ma si aspettano conferme, potrebbe essere proprio il paese d'origine del dottor Fontana.
I medici si erano subito espressi negativamente sulle sue condizioni di salute e già dalle ore successive al ricovero in ospedale avevano parlato di un coma irreversibile. |
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
|