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Sant’Arcangelo, seminario sulla riforma agraria

12/04/2012



Si terrà di domani 13 aprile a Sant’Arcangelo, presso il Monastero di Santa Maria di Orsoleo, con inizio alle 10, il seminario: “Dalla Riforma Agraria alla Nuova Politica Agricola”. Ai saluti del sindaco, Domenico Esposito, e del presidente regionale di Copagri (Confederazione Produttori Agricoltori), Nicola Minichino, seguiranno gli interventi programmati del preside della Facoltà di Agraria dell'Università degli studi della Basilicata, Michele Perniola, del vice presidente regionale Copagri, Nicola Manfredelli e dell’assessore regionale all'Agricoltura, Rosa Mastrosimone. Alla tavola rotonda moderata dal giornalista Rai, Attilio Romita -intorno alla quale si dibatterà su quanto è stato fatto negli ultimi 50 anni e quali gli obiettivi ancora da raggiungere in Basilicata, una delle regioni maggiormente interessate dalla Riforma Agraria-, parteciperanno, il Presidente della Commissione Agricoltura Europea, Paolo De Castro; Il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D'Andrea; il Presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo e il presidente nazionale Copagri, Franco Verrascina. Le conclusioni saranno affidate al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mario Catania. Un ricordo delle tappe del percorso, dalla riforma ai giorni nostri, sarà affidato al Senatore a vita, Emilio Colombo, intervistato del giornalista e scrittore Mario Trufelli. A conclusione dei lavori, prevista per l’ora di pranzo, sarà allestito un buffet, dove sarà possibile una degustazione dei prodotti tipici lucani. Sarebbe anche l’occasione per gli agricoltori del senisese che qualche giorno fa si sono ritrovati davanti alla sede del Consorzio di Bonifica Alta Val d’Agri, per protestare dei continui disservizi, in primis la cronica mancanza di acqua alle soglie del periodo delle piantagioni, per esprimere anche loro una valutazione sui tempi attuali. "50 anni fa, prima i nostri i nonni e poi nostri genitori, riuscivano a irrigare i giardini tracciando canali per l’acqua con la zappa. Ora che al posto dei giardini trova spazio l’invaso di Monte Cotugno, nei nuovi orti l’acqua non arriva, nonostante le moderne tubazioni e si è costretti a elemosinare quel bene prezioso che, guarda caso, si riesce a garantire alla vicina Puglia". E’ quanto raccontava in piazza "Zeccettin" a Villa d'Agri, solo due giorni fa, uno degli agricoltori di Senise, Giuseppe Marcone, il cui terreno si trova in contrada Misossero. Potrebbero recarsi al Monastero di Santa Maria di Orsoleo -dove sono custoditi i resti di quel drago che un tempo distruggeva i raccolti dei contadini e di cui questi, uniti nella richiesta d’aiuto a un principe, si liberarono, come si racconta in alcune pagine del “Cristo” di Carlo Levi-, anche gli imprenditori agricoli dell’ Alta Val d’Agri e quanti un tempo lavoravano con profitto i terreni nella zona delle vigne di Viggiano. Potrebbe prendere la parola, il signor Vincenzo Capogrosso, il quale ha più volte raccontato a telecamere e taccuini di come la sua dispensa “E’ piena di prodotti, vino e olio, invenduti. Perché nessuno compra più quanto coltivato in quella che è ormai diventata la Valle dell’Oro Nero". Domani, carissimi contadini. Voi che avete le mani callose di chi conosce la vera fatica ed è nei campi ancora oggi, e sin da prima della Riforma Agraria, salite al Monastero e provate a farvi ascoltare da Ministri e Governatori. Provate a parlare alle orecchie importanti del Paese e raccontate dell’agricoltura ai tempi del petrolio. Ci piace pensare che di tanto saranno felici e fieri, sia il “sindaco-contadino” (Rocco Scotellaro) che quel “Senatore con le scarpe sporche di creta” (Decio Scardaccione).

Paolo Sinisgalli
redazione Agri-Lasiritide.it



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