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Referendum sistema elettorale: le firme entro il 30 settembre |
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10/09/2011 |
| Dopo il successo del referendum sul nucleare della scorsa primavera, si profila all’orizzonte la possibilità di andare alle urne per un nuovo referendum, volto ad abrogare la cosidetta legge “porcellum”.
Ma cos’è il referendum sulla legge elettorale “porcellum” e perchè si vuole abrogarla?
Vediamo di spiegare in termini semplici di cosa si tratta in modo che i cittadini possano aver chiaro su cosa possono andare a firmare.
Per far si che il referendum si faccia, secondo la legge, è necessario raccogliere almeno 500.ooo firme ed i promotori del referendum invitano dunque i cittadini a partecipare.
La scadenza della raccolta firme è fissata per il 30 settembre 2011.
La raccolta firme per il referendum sulla legge elettorale è stata proposta dall’idv di Antonio Di Pietro, lo stesso che ha fortemente voluto i referendum sul nucleare, sul legittimo impedimento e sulla privatizzazione dell’acqua della scorsa primavera.
E’ stato dunque creato un “Comitato 30 Settembre” per provare a raccogliere le firme necessarie entro tale data.
L‘attuale legge elettorale (legge n. 270 del 21 dicembre 2005) ideata dal ministro Calderoli che ha modificato il sistema elettorale italiano, è stata fortemente voluta da Silvio Berlusconi che, nell’ottobre del 2005, aveva minacciato la crisi di governo se non fosse stata approvata la riforma elettorale.
Lo stesso ministro Calderoli la definì, in un intervista dell’epoca, una “porcata” da cui venne in seguito l’appellativo di legge “porcellum”, termine coniato dal politologo Giovanni Sartori.
La legge “porcellum” venne approvata e mutò radicalmente il nostro sistema elettorale ed è attualmente in vigore.
Il punto chiave di questa legge, che è quello poi che s’intende abrogare con il referendum, è che il cittadino, che va a votare i propri esponenti al governo, non può effettuare di fatto nessuna scelta.
Infatti il cittadino elettore si limita a votare solamente le liste dei candidati ma non può indicare la propria preferenza.
I parlamentari, che andranno al governo a rappresentare gli italiani, sono scelti direttamente da graduatorie interne decise dai partiti.
In sostanza, chi ci governa non è scelto direttamente dal popolo sovrano ma da logiche interne al partito che ha ricevuto maggiori preferenze.
Con la legge elettorale precedente all’attuale, invece, il cittadino poteva indicare direttamente la propria preferenza sul candidato che avrebbe voluto al governo.
Per informazioni ci si può recare presso il proprio Municipio.
Info da: www.bloggeria.org |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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