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Il boom e i numeri delle sagre

23/08/2011



Un lungo percorso itinerante che attraversa paesi e sapori: da maggio a dicembre, dal Sambuco al tartufo Bianco, passando per Carosella, Peperone, Pasta, Fagioli e Melanzane, la promozione enogastronomia dell’area del Pollino passa anche e soprattutto sotto gli stand delle sagre di paese. Per le quali, sempre più, si cerca di creare una rete, come quest’anno ha tentato di fare l’Alsia, con appuntamenti fissi, che ritornino ad essere sempre gli stessi nel corso delle edizioni. Perché il turista deve conoscere in anticipo le date degli appuntamenti e deve poter scegliere tra un ampio ventaglio di offerte: questa è una delle prime regole della buona promozione. Nell’agosto delle sagre del Pollino, quest’anno, è stata introdotta quella della farina Carosella: a Terranova prima e a Carbone per la serata conclusiva, la prima edizione ha portato sotto gli stand delle degustazioni almeno 5-600 persone a serata. Gemellaggio tra paesi anche per “Il bianco e la rossa dop”, dove il bianco è il fagiolo e la rossa è la melanzana. Doppio appuntamento, prima a Rotonda e poi a Viggianello, per questi prodotti tipici già conosciutissimi ma gemellati in un’unica offerta enogastronomia per il secondo anno consecutivo. Oltre 30mila i piatti distribuiti, una quindicina i produttori che hanno aderito al progetto, 5 quintali di melanzane rosse consumate e 1 quintale e mezzo di fagioli secchi. Tutto esaurito negli alberghi e nei ristoranti. E se chiediamo quanto conti, più che l’evento o il prodotto, il fatto che esso sia organizzato nel clou dell’estate, quasi alla vigilia di Ferragosto, Domenico Cerbino, dell’Alsia di Rotonda, dice che “la risposta l’ho trovata vedendo tantissime persone che provengono da fuori regione e che sono rimaste in paese solo per la manifestazione”. Una visita mirata, dunque. “Un buon 60 per cento” dice. Si tratta di un’utenza proveniente soprattutto da Regioni limitrofe come Campania, Puglia e in misura minore dalla Calabria. E sono soprattutto coppie, giovani o meno giovani, appassionati della buona cucina e dei prodotti tipici ricercati, uniti alla valorizzazione del territorio.
Ma agosto è anche il mese del peperone Igp di Senise. Nona edizione per la manifestazione promossa dall’associazione Assa, in collaborazione con il Comune, “U strittul ru zafaran”, inserito nelle Giornate del Peperone. Nell’unica serata dedicata alla sagra sono stati oltre 1500 i piatti distribuiti, con un boom di visitatori (oltre il 70 per cento, provenienti da fuori regione, da Napoli, dalla Puglia e, soprattutto, dall’Italia Settentrionale, Vercelli, Bologna o Mantova ad esempio. Anche in questo caso vincono le coppie e, in particolar modo, il peperone di Senise sembra attirare i campeggiatori. Per il secondo anno consecutivo, infatti, forse spinti dagli strascichi di “Basilicata coast to coast”, sono arrivati anche a Senise, i viaggiatori indipendenti, che forse non contribuiscono ad alzare le percentuali di presenza negli alberghi e nelle strutture ricettive, ma che, ugualmente, scelgono una località anche per degustare i suoi prodotti tipici. E poi ci sono i paradossi: come la sagra dei “Raskatielli” di Fardella. E’ la più longeva, forse quella più partecipata (con decine di centinaia di presenze) ma è anche quella meno pubblicizzata. E’ arrivata alla sua ben 33esima edizione tra genuinità di gusto e di organizzazione. “E presto- dice Cerbino dell’Alsia- dovrebbe essere messa in rete con tutte le altre”.

E’ una delle sagre più famose di tutta la Basilicata. E quando si cita la Val D’Agri dell’enogastronomia, è impossibile non far riferimento a loro: i fagioli di Sarconi. La tradizionale sagra quest’anno è arrivata alla trentesima edizione. Un numero importante che evidenzia un lavoro costante, anche prima dell’Igp, arrivato “solo” dal 1996; il fagiolo attira realmente turisti e curiosi, nella due giorni dell’evento, il 18 e il 19 agosto. “Siamo soddisfatti anche oltre tutte le aspettative- spiega alla Gazzetta Nicla Di Maria, presidente del Consorzio di Tutela del fagiolo Igp di Sarconi- e devo dire che quest’anno la sagra ha continuato la sua ascesa anche rispetto agli anni precedenti. Complice la grande promozione che si sta facendo da qualche anno a questa parte”. Positivo il bilancio visto che è andata meglio dell’anno scorso (quando furono distribuiti circa 18.000 piatti di pietanze, oltre dieci quintali di vino, circa duemila gelati al fagiolo e 1.200 crostatine al fagiolo).
Con una utenza di visitatori provenienti soprattutto da regioni come Campania, Puglia e, quest’anno, anche e soprattutto Lazio, la sagra del fagiolo di Sarconi quest’anno ha fatto contare circa 15mila presenze ogni sera. Oltre 30mila i piatti distribuiti. “Anche i flussi turistici sono notevolmente cresciuti- spiega Di Maria- tanto che possiamo affermare che la promozione del fagiolo Igp e della sagra trentennale di Sarconi, contribuiscano in maniera decisiva a trasmettere un’immagine positiva della Basilicata ma, in particolare, a rilanciare assieme ad altre iniziative, l’immagine della Val D’Agri”. L’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco di Sarconi.



Mariapaola Vergallito



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