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A Teana la sagra del "Mischiglio" |
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7/08/2011 |
| Il piacere di stare insieme e divertirsi, riscoprendo i vecchi sapori, è il motivo per cui è stata organizzata dalla Pro Loco di Teana la sagra dei raskatielli, (cavatelli) di miskiglio (farina di legumi).
Quella della pasta fresca fatta a mano è un po’ un’ arte tramandata dalle nonne, un’ arte che con l’ era della “macchina”, rischia di scomparire e diventa quasi un’ eccezione da poter trovare sulle nostre tavole, a causa anche dei ritmi diversi, rispetto a quelli del passato; proprio per un recupero e una valorizzazione degli antichi usi e tradizioni, è stato organizzato un evento in cui si potesse degustare questo prodotto tipico del passato, quando abbondava oltre al caratteristico pane nero anche la pasta nera, il misckiglio appunto.
Il Cavatello si ottiene da un impasto di acqua e farina, in questo caso la farina è un miscuglio, come dice la parola stessa, di farina o di grano tenero o di grano duro mischiata con la farina di legumi, una parte mischiglio e una parte farina bianca; l’ impasto viene lavorato a lungo con il palmo della mano fino ad essere ridotto ad un lungo cordone, che viene poi tagliato a dadini, a loro volta scavati all’ interno. Anche il condimento che è stato utilizzato è semplice e tradizionale, la salsa di pomodori e pomodorini freschi, aglio, olio, ed eventualmente peperoncino, oppure soltanto un soffritto di quest’ ultimi ingredienti.
La preparazione è avvenuta già dalla mattina, quando sono stati cucinati i condimenti, ma è nel pomeriggio che è iniziato il meticoloso lavorio, di anziane, giovani donne e bambine, che si sono unite per lavorare un impasto di quasi un quintale di farina. Sono dunque ritornati i vecchi sapori e gli odori di un tempo, in cui tutte le creazioni erano originali e uniche e tanto tempo veniva dedicato all’ arte della cucina.
La sagra si è tenuta in una Piazzetta del paese , dove sono stati degustati i manufatti, la serata è stata inoltre allietata da musica e danze popolari.
Maria Rosaria Rondinelli
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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