Nel pomeriggio di venerdi 14 giugno, la sede della PAMA (Pubblica Assistenza Medio Agri) di Sant’Arcangelo è stata violata da soggetti che hanno apportato danni alla struttura. Un atto vile, quanto deplorevole, essendo l’associazione in questione, composta da volontari che da tanti anni garantiscono cure e supporto all’intera cittadinanza. A ritrovarsi nello sconcerto di tale azione e ad allertare i carabinieri, uno dei volontari arrivato in sede intorno alle 16:30. L’obiettivo degli intrusi (o dell’intruso) sembra chiaro, ovvero la ricerca di denaro. Di fatti ad essere scassinati sono stati un cassetto e un armadietto probabilmente sfondato da dietro con un martello che era presente nel cassetto antecedentemente rotto, mentre una cartella contenente le ricevute ed altro cartaceo è stata aperta. Il tutto all’interno della segreteria dove oggetti di valore come pc, hard disk e quant’alto non sono stati sfiorati. Trattandosi però di un’associazione di volontariato, le uniche somme che gli intrusi avrebbero potuto trovare non avrebbero superato le poche centinaia di euro utili per il rifornimento del carburante dei mezzi o l’acquisto di beni di prima necessità. Il tutto per l’appunto senza riuscirci, con la segreteria che per fortuna quest’oggi non custodiva neanche tali piccole somme. Per quanto riguarda la metodologia di ingresso dei ladri non ci sono ipotesi da scartare, dato che porte e finestre non sono state scassinate o danneggiate, con le porte che sono risultate chiuse a chiave e le finestre chiuse dall’interno.
Raggiunto sul posto, abbiamo registrato le dichiarazione del presidente Giovanni Locci: “è una delle cose più brutte che abbia mai provato nella mia vita e soprattutto che mi sia capitato durante questi trenta anni di volontariato nel quale ci ho messo sempre “anima e cuore”. Provare a fare del bene e poi ritrovarsi di fronte a questi atti di vandalismo, anche se non so se questa possa essere la definizione migliore da associare a quello che è successo, è una mortificazione ed una delusione che spero di non riprovare mai più”.
Una delusione che certamente non sarà da intralcio alla causa. “Assolutamente noi non ci fermeremo mai. Io stesso continuerò a svolgere il mio ruolo con determinazione e convinzione fin quando riuscirò, anche perché dopo tanti anni credo sia fisiologico fare i conti con la stanchezza. Prima o poi bisogna passare il timone ad altri ma fino a quando arriverà quel giorno andrò avanti come detto prima senza mai far mancare il mio apporto”.
Carlino La Grotta