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Potenza: risarcimento di oltre 5 milioni a carico di 12 persone tra cui l’ex sindaco Santarsiero

13/05/2020



L’ex sindaco di Potenza Vito Santarsiero, insieme ad altre 11 persone, è stato condannato a risarcire, in totale, oltre 5 milioni di euro dalla Sezione Centrale Corte dei Conti.
I magistrati contabili hanno dunque ribaltato la sentenza di primo grado di completa assoluzione per tutti, anche se la Procura contestava un ammanco pari a 18 milioni di euro.
La vicenda riguarda il trasporto pubblico di Potenza, dopo che la Giunta Comunale, nel 2010, aveva tagliato di 500 mila km il chilometraggio coperto dal servizio, che poi era stato aumentato di 600 mila km dal piano di trasporto su gomma da parte dell’organo esecutivo guidato da Santarsiero.
Ma, secondo i giudici, questa scelta sarebbe spettata al Consiglio per la rilevanza e perché poi avrebbe provocato il dissesto.
La metà del risarcimento – da pagare in caso di mancato ricorso – sarà a carico di un assessore e di un funzionario, la rimanente parte – 260 mila euro a testa – sarà divisa tra le altre 10 persone tra cui Santarsiero.
A comunicare la condanna era stato ieri, via social, lo stesso Santarsiero.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it


Il post di Santarsiero


“La Corte dei Conti Centrale dopo la piena assoluzione deliberata in primo grado ha accolto uno dei motivi dell’appello condannando me ed altri al risarcimento di 5,3 mln€ complessivi ( la richiesta era di circa 18mln€ ).Si è contestato il fatto di aver attuato a fine 2013 un piano del trasporto pubblico locale incrementato di 600.000 km. su gomma, dopo l’approvazione in giunta senza attendere l’approvazione da parte del Consiglio. La vicenda merita di essere ricordata.
A Gennaio 2013 si era attivata la fase di sperimentazione del nuovo piano approvato dal Consiglio che prevedeva 500.000 km in meno rispetto al precedente. Il nuovo programma di esercizio evidenziava subito delle carenze a causa della forte riduzione dei km. su gomma.
In data 22/3/2013 si teneva un Consiglio Comunale straordinario aperto nel quale sia da parte dei Consiglieri,sia da parte di Associazioni,si denunciavano le criticità e si chiedeva di modificare il Piano , per cui si decideva di discutere del problema nella competente Commissione Consiliare. Successivamente si tennero 15 sedute di Commissione con audizione di tutti i soggetti interessati al fine di superare le criticità emerse e definirne le modifiche.
Il risultato finale è stata la definizione di un Piano che ha portato i km complessivi su gomma a 2.680.000 ( 600.000 km in più rispetto a quello precedente) nonché l’utilizzo della quarta scala mobile nel contempo andata in funzione.
Tale programma , in attesa dell’approvazione in Consiglio Comunale , veniva adottato con Delibera di Giunta il 3/10/2013 e attivato nel mese di dicembre dando nel contempo mandato di avviare la gara per l’affidamento pluriennale del servizio. Il nuovo piano appena avviato superò tutte le criticità emerse offrendo alla città un servizio adeguato.
Nella sentenza si contesta il solo fatto che l’avvio di tale nuovo Piano , nonostante i passaggi in commissione, sia avvenuto senza l’approvazione in Consiglio.
Pertanto, in attesa di valutare con gli avvocati un ricorso, prendo atto di una sentenza che ci dà torto e la rispetto, continuando tuttavia a ritenere di aver operato insieme ad assessori e dirigenti in un contesto legislativo complesso con correttezza e con l'unica finalità di dotare di migliori servizi la città. Il sentirmi a posto con la mia coscienza si basa perciò su questo, sull'aver fatto il sindaco per dieci anni pensando solo al bene della città, esponendomi indubbiamente alla possibilità di commettere errori, ma non rinunciando a dare alla città tanto in opere e servizi, con un impegno instancabile assolutamente lontano da qualsiasi pur minimo personale interesse. E la sentenza, che sostanzialmente non condivide quando espresso in primo grado circa la “necessità che il servizio di trasporto locale,al pari della tutela della salute e dell’istruzione ,é un servizio che deve essere finanziato con risorse pubbliche in modo tale da assicurare su tutto il territorio un livello adeguato di prestazione” ,ritengo non corretto poterla in alcun modo collegare alla più complessa vicenda del dissesto, altra pagina che pure meriterà di essere chiarita.
In ogni caso è sentenza che rispetto come ho rispettato quella che, in primo grado, assolveva totalmente il nostro operato”.



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