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Lavello: 2 espulsi per terrorismo

8/07/2017



Due fratelli albanesi di 26 e 23 anni sono stati espulsi da Lavello per motivi di sicurezza nazionale nell’ambito dell’indagine che ha portato al fermo di un foreign fighter ceceno di 38 anni che avrebbe fatto parte del commando di jihadisti aderenti al gruppo terroristico ‘Emirato del Caucaso’ che diede l’assalto alla ‘Casa della Stampa’ di Grozny, la capitale della Cecenia, la notte tra il 3 e il 4 dicembre del 2014, in cui morirono 19 persone. Il ceceno, inoltre, avrebbe combattuto tra le file dell’Isis in Siria tra il 2014 e il 2015. I due sono già stati riportati a Valona. Uno era studente all'Università di Foggia, l'altro lavorava con un contratto a tempo determinato in un'azienda dell'area industriale di Melfi.
Da tempo i due erano controllati dalla Polizia: dopo la conversione all'islam frequentavano una moschea di Foggia dove avevano stretto rapporti con il ceceno fermato nell'operazione coordinata dalla Dda di Bari. "Siamo sconcertati e preoccupati", ha detto il sindaco di Lavello, Sabino Altobello", che ha definito "integrato nella vita della comunità locale" il nucleo familiare dei due giovani espulsi. Altobello ha sottolineato che "Lavello, con i suoi circa mille extracomunitari regolarizzati, è un comune ospitale".
Oltre ai due albanesi che abitavano a Lavello è stata espulsa anche una donna russa di 49 che viveva a Napoli.
Le indagini sono state svolte dalla Digos, coordinata dal procuratore distrettuale di Bari e dell’Antiterrorismo, mentre tutti gli accertamenti relativi al finanziamento del terrorismo sono invece stati eseguiti dal Gico della Guardia di Finanza.
All’operazione hanno partecipato anche le Digos di Napoli, Foggia e Potenza.



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